Cultura e Spettacoli
Donne e libri in Friuli tra Sette e Novecento
Le attuali tecnologie ci permettono di andare oltre il nostro stretto ambito e di gustare anche una mostra virtuale, on line. È il caso di quella realizzata dall’Area biblioteche dell’Univ. di Udine. Titolo Le signore dei libri in Friuli dal ’700 al ’900. La mostra ci permette di conoscere e scoprire uno dei più cospicui e preziosi patrimoni storico-culturali del Fvg e la storia della famiglia Florio. Che ebbe un contatto importante con Maniago
Le attuali tecnologie, se usate opportunamente, ci permettono di andare oltre il nostro stretto ambito casalingo o cittadino e di gustare anche una mostra virtuale, allestita on line. È il caso della seconda realizzata dall’Area biblioteche dell’Università di Udine. Titolo Le signore dei libri in Friuli dal ’700 al ’900. La mostra ci permette di conoscere e scoprire uno dei più cospicui e preziosi patrimoni storico-culturali del Friuli Venezia Giulia e contemporaneamente la storia della famiglia Florio, della sua componente femminile in primis, delle letture delle donne, dedotte dalla vastissima biblioteca di famiglia. La biblioteca, dopo una serie di restauri, è ritornata a Palazzo Florio, dove era nata. La contessa Giuliana Canciani Florio nel 1980 ha venduto Palazzo Florio perché fosse sede della nuova Università di Udine. Nell’occasione ha salvato la superba biblioteca, il cui nucleo originale risale a Daniele Florio erudito del Settecento e l’ha trasferita in un’ala della villa di campagna di Persereano. Nel 2013 la biblioteca è ritornata a Palazzo Florio grazie al professor Antonio Maseri Florio, illustre cardiochirurgo (anche di Elisabetta II d’Inghilterra e di Papa Giovanni Paolo II) e filantropo. Il prof. Maseri aveva perso in un incidente stradale l’unico figlio Filippo e poi la moglie Francesca Florio, figlia della contessa Giuliana, per cui non restava alcun erede. La Biblioteca conta circa 13mila volumi, opuscoli, opere a stampa, alcuni manoscritti, incunaboli, fra cui due edizioni delle Costituzioni della Patria del Friuli, la prima versione in volgare, a cura di Pietro Capretto che ricordiamo essere stato un “pordenonese”. Ritorniamo a Giuliana Canciani Florio ultima protagonista della mostra legata alla biblioteca. Nata Canciani nel 1912 sposò il conte Francesco (Cino) Florio, la cui sorella Emanuela era moglie di Italo Balbo. Dopo la tragica morte del marito, che si trovava sullo stesso aereo di Balbo abbattuto a Tobruk il 28 giugno 1940, ormai conosciuta come “contessa Florio”, si dedicò alla gestione dei propri beni e di quelli della figlia. Ritornò agli studi liceali, si laureò in agraria, gestì il patrimonio e fu attivissima nel volontariato, nella beneficenza e nell’associazionismo.La mostra è divisa in quattro sezioni.La prima dedicata alle donne della famiglia Florio, originaria della Dalmazia, giunta in Udine a metà del Quattrocento. Nel Settecento il conte Daniele sposa Vittoria Valvason di Maniago, appartenente ad una famiglia nobile di Valvasone. Alla figlia Lavinia si deve un importante salotto culturale. Altri membri femminili della famiglia che possiamo ricordare proprio per il loro legame con i libri presenti in biblioteca sono Vittoria (1785-1865) figlia di Sebastiano e Isabella di Brazzà, e Vittoria (1830-1852) figlia di Daniele Filippo e Virginia Mattioli. Sua sorella Teresa, andata sposa nel 1859 a Giacomo De Concina diede alle stampe un libretto con le memorie della famiglia scritte dallo zio Francesco in occasione delle nozze della nipote Vittoria Isabella (1863-1935) con Leonardo de Concina. Nel 1898 Daniele Florio sposò Vittoria Ciconi Beltrame, genitori dell’ultimo maschio della famiglia Francesco, marito della Contessa Giuliana. Seconda sezione: sono esaminate le probabili letture femminili sulla base del patrimonio librario e delle lettere che ad esempio Giulia e Teresa scrivono alla madre Lavinia, informandola sulle proprie letture. In questa sezione giornali di moda, gazzette anche internazionali, sonetti per eventi particolari di famiglia, santini(molti di Santa Vittoria, nome che ricorre in famiglia Florio). Terza sezione: tracce lasciate da mano femminile, lettere, ricette, dediche. Celebre la dedica di Metastasio a Vittoria Valvasone di Maniago. Una preghiera manoscritta dentro una Filotea. Quarta sezione: libri di autrici femminili anche locali. Molti i documenti visibili in scansione. Vasta la bibliografia e la possibilità di percorsi individuali.Per visitare la mostra si accede al link https://teche.uniud.it/mostre.Degna di nota è pure una dedica autografa di Pietro Metastasio rintracciata in un suo componimento per nozze (Alcide al bivio, Vienna 1760). La dedicataria è la contessa Vittoria Valvason di Maniago, moglie di Daniele Florio.Maria Luisa Gaspardo Agos