Festival musicale: domenica 4 settembre il recital di Boris Petrushansky

Appuntamento alle 21 al Russolo. Sarà interamente dedicato al grande repertorio russo di Skrjabin, Rachmaninov e Prokof’ev.

Il recital di Boris Petrushansky, domani, domenica 4 settembre, alle 21 al Teatro Russolo, sarà interamente dedicato al grande repertorio russo di Skrjabin, Rachmaninov e Prokof’ev.

Alle 11 per i Nuovi Concertisti, a San Luigi, la pianista Giulia Saveria Valli, della Classe di Perfezionamento di Alessandro Taverna

La 40ª edizione del Festival Internazionale di Musica di Portogruaro, organizzata dalla Fondazione Musicale Santa Cecilia,con la direzione artistica di Alessandro Taverna, attende il grande pianista moscovita Boris Petrushansky domani, domenica 4 settembre, al Teatro Russolo alle ore 21, per un recital solistico interamente dedicato al grande repertorio russo.

L’imponente programma è tratto dal catalogo di tre fra i maggiori compositori e virtuosi del pianoforte russi tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo successivo: Skrjabin, Rachmaninov e Prokof’ev.

La giornata del Festival comincia già al mattino: alle 11, infatti, per il ciclo “Nuovi Concertisti” si esibisce alla Chiesa di San Luigi, la giovane pianista Giulia Saveria Valli, allieva della Scuola di Perfezionamento di Portogruaro di Alessandro Taverna. In programma brani di Johann Sebastian Bach / Ferruccio Busoni, Fryderyk Chopin, Maurice Ravel e Sergej Prokof’ev

 

Attesissima, dunque, la serata con il pianista moscovita Boris Petrushansky, che alle 21, al Teatro Russolo, accoglierà il pubblico per un concerto solistico. Una carriera ultra cinquantennale, la sua, come artista tra i più acclamati al mondo. Dopo i primi concorsi vinti (Leeds, 1969; Monaco, 1970; Mosca, 1971) è seguita la vittoria al Concorso “Casagrande” di Terni nel 1975, a cui fece seguito una importante tournée di concerti nelle migliori piazze italiane. Tra le orchestre con cui Petrushansky ha suonato: l’Orchestra Sinfonica di Stato dell’URSS, Filarmonica di S. Pietroburgo, Filarmonica di Mosca, della Repubblica Ceca, di Helsinki, la Staatskapelle di Berlino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Moscow Chamber Orchestra, con direttori come Lu Jia, Esa Pekka Salonen, Anton Nanut, Valerij Gergiev, Roberto Abbado, Vladimir Jurowsky.

Tra i partner di musica da camera spiccano i nomi di Leonid Kogan, Igor Oistrakh, Misha Maisky, Quartetto Borodin, Philharmonia Quartett Berlin.

Ha registrato per la Melodia (Russia), Art & Electronics (Russia-USA), Symposium (Inghilterra), Fonè, Dynamic, Agora e Stradivarius (Italia). Boris Petrushansky continua una intensa attività concertistica sia in Italia che in Russia, e nel resto del mondo.

Docente al Conservatorio di Mosca dal 1975 al 1979, ha tenuto Masterclass in oltre venti Paesi in tutto il mondo. Vive in Italia, e insegna all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola dal 1990. Nel giugno del 2014 gli è stato conferito il premio internazionale dell’Accademia delle Muse di Firenze.

 

Petrushansky ha scelto per la serata un repertorio a lui particolarmente caro, che attraverso le opere di tre compositori e pianisti russi stupefacenti – Skrjabin, Rachmaninov e Prokov’ev – restituisce una lettura complessa e variegata di un paesaggio storico musicale molto affascinante. Il mistero, la grande passionalità, l’impulso mistico e visionario sono aspetti comuni della sfera linguistica musicale russa, che i tre autori trattano in modo affatto diverso.

Di Aleksandr Skrjabin verranno eseguiti i Deux Poèmes, op.32, il primo ancora ricco di echi chopiniani, il secondo, invece, dinamico e impetuoso; il Valse in la bemolle maggiore, op. 38 che alterna momenti di grande delicatezza a fraseggi virtuosi e intensi; la Sonata n. 4 in fa diesis maggiore, op. 30, la più breve delle Sonate, un presentimento delle future innovazioni ideali e armoniche in un afflato di libertà sia stilistica che emotiva. Segue la Sonata n. 2 in si bemolle minore, op. 36 di Sergej Rachmaninov nella sua seconda versione del 1931, leggermente più breve e semplificata rispetto alla prima scrittura. Eppure è una pagina di enorme difficoltà per la scrittura che richiede un virtuosismo trascendentale: una pagina esplosiva, ardita, di grande impatto grazie all’enfasi espressiva caratteristica dell’autore.

A chiudere il magniloquente programma è la Sonata n. 8 in si bemolle maggiore, op. 84 di Sergej Prokof’ev, appartenente al trittico delle cosiddette “Sonate di guerra” composte durante il secondo conflitto mondiale. Ancora difficoltà tecniche e momenti impetuosi, coniugati con ampi segmenti estatici e compunti. Nel fluire dell’opera risulta avvertibile un netto allontanamento dal principio tonale, la ricerca della dissonanza come agglomerato fonico autonomo, entro una conservata energia vigorosa e limpida che non rinuncia a un fraseggio e a una ricerca tematica quanto mai doviziose e interessanti: è questa la modalità tramite la quale Prokof’ev riesce a creare un ponte fra la tradizione melodica russa e le innovazioni novecentesche.

 

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Il Festival prosegue con il doppio appuntamento di lunedì 5 settembre: Giampaolo Bandini e il Quartetto Noûs a Concordia Sagittaria, il duo di Nicoletta Sanzin (arpa) e Stefano Cerrato (violoncello) a Biverone di San stino. Martedì 6 settembre tocca invece al trio di Tommaso Benciolini (flauto), Stefano Cerrato (violoncello) e Bruno Volpato (pianoforte) nel Duomo di Caorle.

 

Alla Biglietteria del Teatro (biglietteria@festivalportogruaro.it, tel 0421 270069) è possibile acquistare i biglietti dei concerti, tutti i giorni dalle 18 alle 20 e nelle serate di concerto in teatro fino alle 21. Biglietti anche su vivaticket.com.

 

Programma completo e info biglietti su www.festivalportogruaro.it