Coldiretti Pordenone: bilancio dell’annata

Pandemia e cambiamenti climatici sono due elementi che hanno influito sul sistema agricolo della Destra Tagliamento, in aggiunta a tutti quelli che sono gli altri fenomeni che si riflettono sul settore primario.

Pandemia e cambiamenti climatici sono due elementi che hanno influito sul sistema agricolo della Destra Tagliamento, in aggiunta, naturalmente, a tutti quelli che sono gli altri fenomeni che si riflettono sul settore primario.Il cibo costa troppo poco! Non viene dato un giusto valore a tanti generi alimentari e così il consumatore perde anche la coscienza dell’importanza del lavoro agricolo che vi è alle spalle. Senza contare che su un 1 di spesa solo 17 centesimi arrivano alle tasche degli agricoltori. Con questa prima considerazione Coldiretti di Pordenone presenta il resoconto dell’annata agraria 2020-2021.Il sistema produttivoconsumi e prezziDal punto di vista produttivo il sistema ha tenuto non altrettanto per quanto riguarda gli aspetti legati al mercato e alla redditività aziendali. Infatti, se da un lato i consumi sono stati altalenanti e i prezzi dei prodotti agricoli al supermercato sono aumentati, questo trend non è stato rispettato alla produzione dove l’aumento dei costi, riferiti soprattutto al rincaro delle materie prime e la scarsa remunerazione dei prezzi alla produzione si sono dimostrati penalizzanti sui bilanci delle aziende.I settoriI seminativi stanno registrando una buona produzione. Mais e soia sono le due coltivazioni maggiormente utilizzate con un aumento della soia. Molto buoni i prezzi, anche se questo provoca scompensi nelle filiere a danno soprattutto degli allevatori. Sensibili purtroppo gli aumenti dei prezzi di sementi, concimi e gasolio che stanno pesando anche ora sulle semine autunnali. La viticoltura è uno dei comparti che negli ultimi anni ha avuto il maggiore impulso. Le superfici vitate sono aumentate e di conseguenza anche le produzioni. È un settore che sta dando soddisfazione economica ai produttori. Per quanto riguarda la vendemmia quantità e ancora di più la qualità sono due denominatori che hanno che hanno dato particolari gratificazioni.In alcuni territori e per alcune varietà ci sono stati danni per la gelata di aprile e per grandinate.La frutticoltura si è differenziata tra le produzioni primaverili e quelle autunnali. In primavera, infatti le gelate aggiunte alle precipitazioni e alle grandinate hanno pressoché compromesso la raccolta di ciliegie, albicocche e altri frutti tipici del periodo.Positiva l’annata per quanto riguarda la melicoltura dove il clima mite con le forti escursioni termiche ha permesso una raccolta in ottime condizioni che hanno favorito anche la qualità. Per i kiwi si prospetta una stagione a bassa produzione fortemente condizionata dalla gelata di primavera.L’orticoltura, sebbene con minore superficie impiegata ha subito da un lato gli effetti metereologici e dall’altro l’instabilità dei prezzi che per alcune colture non hanno riconosciuto il valore alla produzione. Meglio è andata per le aziende che riescono a vendere direttamente gli ortaggi negli spacci aziendali eliminando passaggi di filiera, ricavando così un maggiore valore aggiunto.La zootecnica è uno dei comparti dolenti. È un settore fortemente influenzato da dinamiche internazionali. E’ sempre crisi nera per la zootecnia da carne ed è critico l’andamento della zootecnia da latte e dell’allevamento dei suini. Preoccupa l’aumento dei costi di produzione, determinanti dall’aumento esponenziale delle materie prime per l’alimentazione e soprattutto in considerazione del fatto che i ricavi sono in picchiata. I prezzi del latte riconosciuti alla stalla sono sotto i costi di produzione. Così come i prezzi dei suini che subiscono oscillazioni che creano incertezze sulle programmazioni aziendali e di conseguenza sui redditi.L’ospitalità e gli agriturismi sono stati fortemente colpiti dalla pandemia che praticamente ha prodotto un blocco delle attività per tanti mesi. Inoltre l’emergenza, anche nella ripresa, ha di fatto influito nell’organizzazione aziendale determinando un aumento dei costi a fronte ad una diminuzione dell’offerta determinata dalle limitazioni dei posti a disposizione.ConsiderazioniL’agricoltura, ancora una volta, nei momenti di crisi, si è rilevata uno dei settori che ha risposto in maniera concreta e positiva ai bisogni del paese e cioè anche nel momento di emergenza non si è fermata e ha prodotto cibo continuando ad assicurare l’approvvigionamento alimentare agli italiani in un momento difficilissimo.Per questi e altri motivi è urgentemente necessario che vengano adottate tutte le misure utili a salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare del nostro Paese, ma anche costruire opportunità commerciali con l’estero e rilanciando i consumi interni.L’invitoIn questo momento più che mai è importante che i consumatori acquistino prodotti italiani. L’invito è a leggere con attenzione le etichette, uno strumento che Coldiretti ha sempre considerato strategico, per verificare l’origine e a scegliere in modo consapevole.Questo è modo più semplice ma anche il più efficace per mantenere viva l’agricoltura del nostro territorio, le filiere ad essa collegate, garantendo occupazione alle tante persone che vi lavorano. Tra passato e futuroLo scenario di riferimento è completamente mutato e il generale stato di necessità hanno spinto gli imprenditori agricoli a trovare soluzioni imprenditoriali alternative, sperimentando non solo nuovi canali di commercializzazione ma anche strumenti di comunicazione diversi dai tradizionali.E’ con questo spirito che si è percorsa la strada delle consegne a domicilio, ma anche quella dell’e-commerce e dell’utilizzo dei social per farsi conoscere e raggiungere potenziali clienti. Fondamentale è stata la scoperta del valore del turismo e del commercio di prossimità che ha spinto le aziende e i cittadini a vivere in modo più intenso il legame con il territorio.L’auspicioIl mondo agricolo chiede sì il sostegno economico alle istituzioni ma di fronte alle difficoltà sta mostrando anche una grande resilienza, mettendosi in gioco continuando ad innovarsi, come ad esempio seguendo la strada della digitalizzazione, affiancando al prodotto sempre nuovi servizi e puntando sulla formazione per essere al passo con i tempi e pronti a ripartire con slancio quando ci saranno le condizioni per farlo.A.B.