Luned’ 22 ore 10.30 America Latina: baricentrico del cristianesimo

  Il Sud America, la patria di papa Francesco, è il baricentrico numerico del cattolicesimo. La nazione nella quale i cristiani sono maggiormente rappresentati è il Brasile; seguono Messico, Colombia e Argentina. La situazione sociale, economica e politica presenta crescenti, gravi preoccupazioni. Periferie, corruzione, sistemi che producono povertà. La Chiesa cattolica resta un punto fermo fondamentale

  Il Sud America, la patria di papa Francesco, è il baricentrico numerico del cattolicesimo. La nazione nella quale i cristiani sono maggiormente rappresentati è il Brasile; seguono Messico, Colombia e Argentina. Per questa ragione, ma ancor di più per la vivacità e la complessità dell’esperienza cristiana in queste terre, è importante non essere distratti rispetto a quanto va capitando. Si sta registrando un forte incremento del cristianesimo evangelicale e pentecostale.La situazione sociale, economica e politica presenta crescenti, gravi preoccupazioni. Periferie, corruzione, sistemi che producono povertà: sono queste le grandi sfide in America Latina. A parlarne, in un intervento a Bogotà, è stato Guzmán Carriquiry Lecour, segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina, in occasione dell’incontro organizzato dal Celam (Conferenza degli episcopati dell’America Latina) dal titolo “L’incontro dei laici cattolici che si assumono responsabilità politiche al servizio dei popoli dell’America Latina”.”Sarà difficile sradicare la violenza se la società locale, nazionale o mondiale abbandona le periferie a se stesse: non ci saranno programmi politici né risorse di polizia o di intelligence che possano garantire la tranquillità. E non solo perché la miseria e la disuguaglianza provocano una reazione violenta, ma perché il sistema sociale ed economico è ingiusto e violento alle radici”.La Chiesa cattolica rimane un punto di riferimento fondamentale. Nel mese di ottobre del prossimo anno avrà luogo l’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi, sul tema: “Amazzonia, nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale”. La regione panamazzonica comprende più di sette milioni e mezzo di kilometri quadrati, con nove Paesi interessati. Anche se il tema si riferisce ad un territorio specifico, come la Panamazzonia – e per questo motivo si parla di “Sinodo Panamazzonico” – le riflessioni che lo riguardano superano l’ambito regionale, perché riguardano tutta la Chiesa e anche il futuro del pianeta.Non è poi possibile dimenticare che 14 ottobre è stato proclamato santo Oscar Arnulfo Romero, il vescovo di San Salvador assassinato dagli “squadroni della morte” il 24 marzo 1980 nel momento della elevazione durante la celebrazione eucaristica. Romero visse un’intima conversione attraverso l’incontro diretto con il popolo dei diseredati del suo amato Paese, vittima di una dura dittatura militare. Turbato dalle sofferenze che osservava nelle sue visite pastorali, scelse di diventare il difensore dei più poveri, nei quali scorgeva il volto di Cristo. “Scelgo di vivere qui”, disse quando era ormai bersaglio di continue minacce dagli “squadroni della morte”, il braccio armato del regime, “perché è qui che devo concludere il mio apostolato. Se mi uccideranno, li ho già perdonati tutti. E’ qui che devo morire perché è in mezzo al mio popolo che devo risorgere”. Per tutto questo sono raccomandare due incontri, entrambi lunedì 22 ottobre. Il primo si svolgerà alle ore 10.30 all’Istituto superiore I.S. di Spilimbergo, con il titolo: America Latina: culture, tradizioni e realtà sociali. Il secondo, alle 20.15 nel Duomo Concattedrale di San Marco a Pordenone, unirà nella riflessione proprio i due nuovi santi: “Papa Paolo VI e mons. Oscar Romero: perché santi?”.Orioldo MarsonVicario Generale