I maniconi chiusi, questioni aperte

 Nell’anno del quarantennale della Legge 180, “All’ombra dei ciliegi giapponesi. Gorizia 1961” di Antonio S lavich è la testimonianza dell’origine di una storia che ha cambiato il nostro modo di pensare alla malattia mentale. 

 

Viene presentato oggi venerdì 21 settembre a Pordenonelegge “All’ombra dei ciliegi giapponesi. Gorizi a 1961” di Antonio Slavich (2018, pp270, Edizioni Alphabeta Verlag), un racconto autobiografico inedito, testimonianza diretta dei primissimi mesi e anni del lavoro di Basaglia a Gorizia. Nell’anno del 40° anniversario della Legge 180, che ha sancito la chiusura dei manicomi, questo libro è nato proprio dalla volontà della casa editrice di portare il pubblico all’origine di questa straordinaria storia 

L’appuntamento è alle 15.30 a Palazzo Montereale Mantica, l’ingresso è libero. “All’ombra dei ciliegi giapponesi” viene presentato dallo psichiatra Peppealle al giornalista di Radio 1 Giorgio Zanchini, conduttore della trasmissione “Radio Anch’io”. Il testo ha ricevuto importanti re censioni da riviste e quotidiani nazionali come L’Espresso, Il Foglio e Sanità 24 de Il sole 24 ore.

 

Il racconto si snoda tra il 1959 il 1968 e raccoglie le prime emozioni, le paure, le incertezze e le speranze di due uomini soli che si ritrovano nel manicomio di Gorizia accomunati a un impensabile progetto di cambiamento. L’ospedale di Gorizia doveva subire una profonda mutazione per diventare anche solo appena vivibile. Assieme, Basaglia e Slavich, messa tra parentesi la malattia, scoprono le persone, i loro bisogni e le loro storie. Aboliscono tutte le forme di contenzione, i trattamenti più crudeli e aprono le porte. Nasce un altro modo di curare e di ascoltare: il malato e non la malattia, le storie singolari e non la diagnosi, le possibilità di vivere e di abitare la città. Gli internati diventano persone, individui, cittadini. Da quel momento l’assemblea goriziana diventa il cuore di un movimento destinato a sconvolgere il mondo.