Da Venezia a Pechino in bicicletta sulle orme di Marco Polo
Lo hanno pensato e lo faranno: dal 25 aprile al 1° agosto i veneziani Alberto Fiorin e Dino Facchinetti pedaleranno per 12mila chilometri per andare da Venezia a Pechino, in 82 tappe. Hanno 67 e 64 anni, tanta passione per la bici
Lo hanno pensato e lo faranno: dal 25 aprile al 1° agosto i veneziani Alberto Fiorin e Dino Facchinetti pedaleranno per 12mila chilometri per andare da Venezia a Pechino, in 82 tappe. Hanno 67 e 64 anni, tanta passione per la bici e precedenti esperienze di viaggi importanti (Alberto Fiorin ha scritto La carrettera austral per Ediciclo editore dopo aver raggiunto la Patagonia in bicicletta). Non da meno è il coraggio e la voglia di compiere l’impresa. Una impresa che, a dire il vero, Fiorin organizza per la seconda volta: la prima, infatti, risale al 2001 quando la preparò accuratamente ma la percorse assai poco, ovvero solo da Venezia a Jesolo dove la sua avventura si interruppe a causa di una brutta caduta, praticamente appena fuori casa. Ma in quella prima volta erano quasi in dieci a partire e il viaggio per gli altri partecipanti proseguì: pulmino al seguito, il gruppo raggiunse Pechino con tanto di ingresso trionfale in piazza Tienanmen. Non mancarono gli eventi avversi: i 50° del deserto, le estreme difficoltà del Gobi - il tratto più temuto anche adesso -, il frenante vento traversale e perfino le piogge monsoniche, ma alla fine arrivarono alla meta prefissata.
Lieto della riuscita del viaggio, Alberto ne mostra ancora i video, ma il desiderio di compiere l’impresa non si è mai sopito. I suoi amici raggiunsero Pechino il 29 luglio del 2001: solo quaranta giorni dopo - ha raccontato due manciate di sere fa nella sede di Ediciclo editore a Portogruaro annunciando la prossima partenza - ci furono gli attentati alle torri gemelle di New York e il mondo cambiò, tante frontiere si chiusero, la guerra divampò per lunghi anni.
Ora però, si è detto, è tempo di ripartire, anche se i problemi sono cambiati ma non mancano. Nel tragitto Fiorin e Facchinetti hanno così omesso Russia, Ucraina e Iran, mentre un nodo ancora da sciogliere resta l’attraversamento dell’Arzebajan che non è raggiungibile da terra (eventualmente accetteranno l’unica via possibile: ovvero quella aerea, per il tratto più breve possibile).
Per sostenere l’impresa, e soprattutto per darsi un margine di sicurezza più ampio, il comune di Venezia li ha inseriti tra le iniziative dei 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo (9 gennaio 1324) e sono state già contattate le ambasciate dei paesi che attraverseranno al fine di informare delle pacifiche intenzione dei due ciclisti.
Le tappe seguono in qualche modo proprio il viaggio di Marco Polo, escludendo i detti paesi, la Persia (oggi Iran). Nel dettaglio pedaleranno attraverso 12 nazioni diverse: Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaigian, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan e infine Cina.
L’impresa di quest’anno, rispetto a quella di 23 anni fa, vedrà i ciclisti partire molto leggeri: solo in due, tanto per cominciare, e per di più senza pulmino e senza tende canadesi al seguito, il che vuol dire che non avranno bagagli importanti, né un supporto meccanico o un rifugio in caso di condizioni climatiche particolarmente avverse. Unici aiuti: le due bici sponsorizzate dalla azienda triestina Willier e asciugamani dall’altissima capacità assorbente e pochi grammi di peso realizzati e donati dalla azienda Annamaria di San Michele al Tagliamento, che li ha pure stampati con il tragitto del viaggio. Per il resto dovranno vedersela da soli: due cambi, tre borracce a testa, tanta forza nelle gambe.
Una volta cominciata, sarà possibile seguire il viaggio e il suo percorso tramite una pagina fb e, settimanalmente, sul sito "Repubblica.it" che accoglierà un loro resoconto di tappa.
Non resta che fare il tifo per entrambi.
Simonetta Venturin
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento