«Lovisa ha sempre "fame": con Diaw e Calò questo Pordenone è da play-off»
Parla Filippo Cristante che conosce l’ambiente: ha allenato il settore giovanile dei ramarri
Nel passato ha allenato per cinque anni nel settore giovanile del Pordenone. E’ stato un giocatore a Mantova dell’attuale tecnico dei neroverdi, Attilio Tesser, e ha militato per gran parte della carriera in B. Pochi possono leggere la stagione e il calendario della serie cadetta per i ramarri come Filippo Cristante, classe 1977, attualmente ai box dopo l’esperienza nella Primavera dell’Udinese nella passata stagione. L’ex difensore, pronto per frequentare da fine mese il corso Uefa Pro a Coverciano, sostiene che una parte determinante del campionato neroverde sarà composta dalle "sette partite di dicembre".
Arriviamo subito al dunque: dal 5 al 30 dicembre sarà un tour de force.
Sette match in un arco così breve di tempo sono veramente tanti. Non dimentichiamo inoltre la gara del 3 gennaio prima della sosta. In meno di un mese tutte le squadre dovranno affrontare ben otto sfide. A mio avviso quello sarà un momento del campionato in cui non si potrà sbagliare. Certo, fondamentale sarà partire bene.
E il Pordenone, storicamente, l’ha sempre fatto. Anche Tesser.
Sì, il mister ha sempre lavorato per iniziare la stagione col piede giusto. Lo stimo molto come allenatore. Lo ritengo preparato e concreto. Per lui parlano i fatti, la sua carriera. Inoltre sostengo che lui lavori bene con il presidente Lovisa e viceversa.
Lovisa rimane il motore della società?
Di lui mi ha sempre colpito la sua fame di vittorie. E’ una sua caratteristica ben precisa. Non perde mai le motivazioni. Anche dopo la sconfitta nei play-off in serie C col Parma era già pronto a ripartire e a dimenticare ciò che c’è stato. Pure un mese fa dopo il ko col Frosinone è successo questo. Conosce il mondo del calcio e sa circondarsi delle persone giuste, da suo figlio Matteo nel ruolo di direttore dell’area tecnica e da Berrettoni come ds.
L’arrivo di Diaw, autore di 15 gol la scorsa stagione col Cittadella, come lo giudica?
Molto buono. L’avevo notato nella finale di coppa Italia d’Eccellenza nel 2015 col Chions. Potenzialità fisiche notevoli, un istinto che mi aveva colpito. Mi piace la sua voglia di lavorare e il suo percorso. E’ arrivato in B partendo dall’Eccellenza. Anch’io l’avevo fatto a inizio anni ’90 con la Sacilese e poi sono stato in grado di giocare anche in serie A.
Pordenone da play-off con lui?
Sì, e anche con Calò, regista che sostituirà un play forte come Burrai. Come società i ramarri hanno le idee chiare e si vede. Sicuramente sarà un torneo difficile, le neopromosse sono di alto livello. Mi sembra che stia tornando la serie cadetta di un tempo.
E Cristante è pronto a ripartire?
A breve prenderò parte al corso Uefa Pro, che mi permetterà di allenare in serie A. Non vedo l’ora. Trovo che sia fondamentale aggiornarsi e studiare.
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