Bocciofila spilimberghese, dieci paralimpici
Perno dell’attività è il tecnico Giulia Borin, 32enne di Maniago
Sono una decina i praticanti della boccia paralimpica tesserati con la Bocciofila Spilimberghese. L’esperienza, sviluppatasi dai primi incontri partiti nel 2017, ha già riscosso risultati agonistici importanti, vista la medaglia d’argento ai campionati italiani conquistata da Ragla Alvarez Martinez l’anno scorso.
Perno dell’attività è il tecnico Giulia Borin, trentaduenne di Maniago con laurea in Scienze motorie e varie e qualificate collaborazioni nel settore sport e disabilità. «Siamo partiti nel 2017 presso gli spazi dell’Aism provinciale di Pordenone con l’intento di aggregare persone che volessero provare l’esperienza - spiega Giulia -. Essendosi formato un gruppo abbastanza numeroso, abbiamo cercato poi uno spazio più adeguato, finendo infine a Villa d’Arco di Cordenons. Nel frattempo ho partecipato al primo corso nazionale di formazione per tecnici e la Federbocce ha messo in piedi un’attività agonistica, purtroppo stoppata dalla pandemia».
Il gruppo di atleti ha trovato "copertura" presso la Bocciofila Spilimberghese nel cui impianto di gioco della Favorita nel maggio 2019 è stato organizzato il primo torneo in assoluto nel Triveneto. «In attesa del ritorno alla normalità, l’idea è di promuovere la boccia paralimpica nelle scuole per coinvolgere i giovanissimi. Inoltre stiamo tentando una collaborazione con l’Azienda sanitaria. Insomma, nonostante le difficoltà, puntiamo ad ampliarci in ogni forma».
La boccia paralimpica è disciplina sportiva rivolta a portatori di handicap gravi e totalizzanti (cerebrolesi, tetraplegici, atleti con patologie neurologiche) che fa parte dei programma dei Giochi paralimpici.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento