Vecchio problema…. nuova preoccupazione
I disturbi alimentari tra gli adolescenti sono scoppiati con il Covid
"Una fame da morire" fu il titolo di un libro di Gianna Schelotto, pubblicato nel lontano 1992 che suscitò notevole scalpore e nella presentazione scriveva "…. anche un’attività naturale come il nutrirsi, in un’epoca problematica come la nostra, può trasformarsi in un dramma. E quando il rapporto con il cibo sfugge al controllo e si fa patologico dà origine a malattie potenzialmente mortali".
La Schelotto, psicologa, raccontava il "disturbo alimentare" attraverso la storia di due ragazze.
Allora questo disturbo era presente quasi esclusivamente nella popolazione femminile e iniziava ad arrivare al Consultorio Familiare Noncello nel racconto preoccupato di genitori che, all’improvviso, per caso, si accorgevano che qualcosa non andava.
Ricordo il racconto di una madre "….ha iniziato con una dieta per perdere qualche chilo, ma adesso siamo arrivati a 35 chili…..".
Da allora il problema si è manifestato nel nostro territorio con maggiore frequenza e talvolta con reale drammaticità.
Si sono attivati Servizi specialistici che vanno ben oltre la consulenza psicologica che all’inizio può essere lo strumento, l’occasione perché il problema venga preso sul serio per poi rivolgersi a chi con competenze plurime e collaboranti può individuare l’origine del problema e accompagnare a piccoli passi verso la sua soluzione. Cammino non facile, che oltre all’interessato (si registrano alcuni casi anche tra gli adolescenti) o all’interessata coinvolge necessariamente anche la famiglia.
I disturbi alimentari tra gli adolescenti sono scoppiati con il Covid. Dobbiamo arrenderci all’evidenza che tutte le fragilità personali, familiari, sociali, con la pandemia si sono mostrate in tutta la loro delicatezza e difficoltà.
Nel 1992 la Schelotto diceva "in un’epoca problematica come la nostra". Anche allora i problemi non mancavano, ma nel 2020-21 sono proprio esplosi e hanno bisogno di ascolto, di individuazione precoce, di cure.
La Schelotto scriveva "nel dramma che incalza le anoressiche c’è inquietudine, turbamento, allarme per un mondo che non tollera intermittenza nelle luminarie della sua festa improbabile e infinita".
Sì, i disturbi dell’alimentazione sono un segnale che oggi per un adolescente crescere non è sempre una festa, che la vita reale propone quotidianità ben lontano dalla movida.
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