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Linee guida dei grest in Veneto: parta chi può

Il Veneto si avvia alla ripartenza del sistema dell’accudienza per i bambini e i ragazzi. Con molti se: se le strutture sono disponibili, se si trovano gli educatori, se si seguono le linee guida. Venerdì 22 maggio, il presidente della regione Zaia ha emesso un’ordinanza specifica, condivisa da altre 4 regioni

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Linee guida dei grest in Veneto: parta chi può

Il Veneto si avvia alla ripartenza del sistema dell’accudienza per i bambini e i ragazzi. Con molti se: se le strutture sono disponibili, se si trovano gli educatori, se si seguono le linee guida. Venerdì 22 maggio, il presidente del Veneto Luca Zaia ha emesso un’ordinanza per regolare apertura e funzionamento di tutte le strutture che accolgono e fanno attività ludico-ricreativa per la fascia d’età che va da 0 a 17 anni (sul Bur del 23.05).
Non sono ricompresi gli asili nido o le scuole materne statali e comunali: il provvedimento riguarda le scuole paritarie e altre realtà private, dai nidi in famiglia alle fattorie didattiche.
Il documento è il frutto di un lavoro partito due settimane fa, quando la Regione Veneto ha stilato delle linee guida. È seguito il confronto di queste con le indicazioni arrivate sabato scorso dal ministero della Famiglia. Infine, un decisivo confronto è avvenuto nella mattinata di giovedì 21 maggio con i rappresentanti della Fism, delle diocesi del Veneto, dell’associazione dei Comuni e di altre associazioni. Il documento risultante è condiviso con 4 Regioni che si preparano a riavvire le attività: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania.
Prescrizioni: è prevista la presenza di 1 educatore ogni 5 bambini. I costi, però, volendo mantenere i gruppi così piccoli, aumenteranno sensibilmente; la Regione conta di attingere dal fondo di 150 milioni di euro messo a disposizione dal decreto Rilancio. I bambini frequentanti devono essere in regola col calendario vaccinale regionale.
Il protocollo dà indicazioni sulla priorità di accesso ai servizi (famiglie in difficoltà e bambini disabili), sul distanziamento fisico tra bambini, tra bambini e personale e tra personale e genitori; prescrive modalità separate di entrata e uscita, ingressi scaglionati, rimodulazioni degli orari, distribuzione degli spazi interni/esterni; precise prescrizioni di igiene e sanificazione; percorsi anti-assembramento per genitori o familiari che accompagnano i bimbi, l’uso di dispositivi di protezione (mascherine sopra i sei anni), norme di igiene di spazi, ambienti e superfici, controllo sanitario su eventuali sintomi.
Giorgio Malavasi -Gente Veneta

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