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Cooperative Sociali per lo svantaggio psichico: ecco quali

Quel fare insieme che apre nuove possibilità e nuove prospettive di vita

Cooperative Sociali per lo svantaggio psichico: ecco quali

Stralciamo alcuni passaggi dall’intervista a Giorgio Verardo ospitata nel libro "La rivoluzione dentro" presentato in occasione dei quarant’anni della legge 180. Siamo agli albori della cooperativa agricola Il Seme: prima realtà nel suo genere nel Pordenonese. Verardo racconta il percorso: "Agli inizi era un campo di mais accanto a una casa agricola a Le Fratte…" nella duplice veste di operatore del servizio pubblico e presidente della cooperativa. E sono poi stati quarant’anni di trasformazioni e successi in un contesto in cui hanno trovato lavoro un centinaio di persone per le quali è cambiata la vita come pure l’atteggiamento della comunità esterna nei loro confronti. Dopo un periodo di diffidenza, questi nuovi ospiti hanno ottenuto un crescendo di stima e rispetto da parte della popolazione. "Alla fine del ’78 Le Fratte è stata la prima struttura residenziale aperta in provincia di Pordenone con funzione riabilitativa. Era una fase complessa, si attuava una rivoluzione culturale. Regnava tra la gente un clima di paura anche con denunce e interpellanze da parte di chi non accettava che i matti potessero circolare liberamente". Poi le cose sono cambiate: a un piccolo orto con prodotti freschi da vendere è seguito un ampliamento del terreno fino a 5.000 mq. Anno dopo anno tutto "cresceva": si installavano nuove serre, si diversificava la produzione orticola e la produzione di piantine fino ad arrivare a un milione e 500mila piantine da orto e 50mila piantine da fiore; inoltre dagli orti si ricavavano oltre 120 tonnellate di ortaggi con un bilancio intorno agli 800 mila euro. "Abbiamo creato qualche cosa di fantastico dal punto di vista della dimensione sociale e imprenditoriale e di rivoluzionario sul piano terapeutico, riabilitativo e della sensibilizzazione comunitaria sempre con l’intendimento di includere, riabilitare, fare comunità, aiutare le persone a superare i loro problemi". L’attuale responsabile della cooperativa è Gianni Bravo.

Presentiamo per tratti essenziali altre cooperative sociali che operano nel Pordenonese e accolgono anche lavoratori psichiatrici.

 IL PICCOLO PRINCIPE Attiva da trent’anni, la cooperativa Il Piccolo Principe tra i suoi circa 120 lavoratori ne conta una quarantina con svantaggio anche psichiatrico. Attua percorsi di osservazione e valutazione con una adeguata formazione in vista dell’inserimento lavorativo in servizi diversificati. L’ambito territoriale dell’attività si sta spostando da Casarsa verso Azzano Decimo. Da una decina d’anni c’è anche La Volpe Sotto i Gelsi, una fattoria sociale e didattica. E’ collegata con una rete di agricoltori che accolgono lavoratori svantaggiati soprattutto nelle vigne. Anche in questo comparto sono presenti soggetti psichiatrici che, dopo adeguati percorsi, riescono a conseguire buoni risultati di integrazione. Queste persone traggono molto vantaggio dal lavoro all’aperto e di squadra: diminuisce la necessità di farmaci, cresce la cura della persona e a volte perfino della famiglia.

A Torrate i lavoratori de Il Piccolo Principe coltivano un ettaro e mezzo di terra messa a disposizione con affitto simbolico dalla famiglia Sbroiavacca. In collaborazione con la cooperativa Itaca sono inseriti in questo contesto una dozzina di disabili impegnati nella produzione di verdure biologiche. Nella struttura de Il Seme a Le Fratte, Il Piccolo Principe confeziona i pasti per cinque centri diurni dedicati alla disabilità, per gli operatori del CSM di Azzano Decimo e per gli 80 dipendenti della Jurop.

KARPOS La Karpòs onlus, costituita nel 2003, è una cooperativa sociale di tipo B, ossia con la specifica finalità di favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. E’ nata con i servizi tipici della cooperazione sociale del tempo. Negli anni si è dedicata alla raccolta di indumenti usati: è l’unico operatore accreditato per questa specifica attività di recupero etico sociale per conto della Caritas. Si è poi aggiunto lo smaltimento di rifiuti recuperati presso aziende, in particolare di apparecchiature elettriche ed elettroniche, svolto da persone inserite con borsa lavoro. In questo momento sono in servizio due persone con disagio psichico e una terza ha un contratto di lavoro part timeKarpós ha scelto di essere un operatore attivo nella promozione delle soluzioni per il rispetto dell’ambiente. Il settore ecologico offre opportunità lavorative per persone svantaggiate, altrimenti escluse dal sistema produttivo.

FUTURA Nata nell’89 e ubicata a San Vito al Tagliamento, Futura conta 60 lavoratori, metà disabili lievi o gravi. E’ una coop sociale di inserimento lavorativo che crea inclusione sociale e lavorativa. Il centro diurno socio-occupazionale ospita oltre 20 persone con disabilità medio-grave in laboratori artistici e artigianali. L’obiettivo principale è la riabilitazione sociale e personale.

ACERO ROSSO Sorta nell’85 a San Giovanni del Tempio, nei pressi di Sacile, questa coop è attiva nella manutenzione del verde privato e pubblico e nella realizzazione di giardini, potendo attingere a un proprio vivaio che offre anche piantine da orto e da fiore. Vi trovano occupazione a titolo di inserimento lavorativo anche quattro persone con disagio psichico.

Accoglie scolaresche in visita al vivaio come pure agli animali che fanno parte della fattoria didattica. E’ aperta anche agli studenti per periodi di stages.

NONCELLO La coop Noncello è nata nell’81, nel periodo di attivazione dei Centri di salute mentale e delle prime esperienze di inserimento dei disabili psichici nel mondo del lavoro. Ha mantenuto nel tempo l’obiettivo di favorire tale inserimento, pur differenziandosi nelle due tipologie A (servizi) e B (inserimento). Nel secondo caso, è prevista una quota di disabili per un minimo del 30%, ma la Noncello raggiunge il 40%. Comprende 650 soci stipendiati lavoratori, mentre 150 persone con autonomia e ritmo lavorativo ridotti, alcune anche con disagio psichico, sono dotate di borsa lavoro. Varie le tipologie di lavoro: gestione dei rifiuti, orti e serre a Cordenons. da ultimo ha attivato una collaborazione con le aziende private in merito al loro obbligo di assumere una percentuale di persone con disabilità facendosi carico della relativa procedura burocratica.

Fonte: Redazione Online
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