Riunione con governatore, vice, Roberti, Pizzimenti, sindaci e prefetti Fvg con capo dipartimento Protezione civile
Buona parte dei profughi ucraini presenti in Friuli Venezia Giulia si appoggia per l'accoglienza a una rete di connazionali che già vivono nella nostra regione. Si tratta di un sistema che non potrà garantire stabilmente nel tempo un'ospitalità di queste dimensioni, per questo bisogna prepararsi a gestire la situazione.
Buona parte dei profughi ucraini presenti in Friuli Venezia Giulia si appoggia per l'accoglienza a una rete di connazionali che già vivono nella nostra regione. Si tratta di un sistema che non potrà garantire stabilmente nel tempo un'ospitalità di queste dimensioni, per questo bisogna prepararsi a gestire la situazione". Lo ha detto oggi il vicegovernatore con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, nel corso della riunione plenaria del Comitato regionale per le emergenze che si è tenuta nella sede operativa della Protezione civile Fvg di Palmanova a cui ha partecipato il governatore Massimiliano Fedriga in videoconferenza e il capo del dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio. Presenti tra gli altri, oltre ai rappresentanti dei Comuni capoluogo e delle prefetture, anche gli assessori regionali Pierpaolo Roberti (Sicurezza) e Graziano Pizzimenti (Infrastrutture).
Riccardi, ripercorrendo i temi trattati nel corso della riunione del Comitato, ha sottolineato che "siamo di fronte a una situazione legata all'incertezza del conflitto bellico. In questo quadro si sta operando per la registrazione delle persone e della loro anagrafe sanitaria, mentre per l'accoglienza viene utilizzato il sistema straordinario che fa capo alle Prefetture e ai Comuni".
Relativamente alle cifre Riccardi, ricordando come la regione rappresenti nella fattispecie una zona di transito (circa il 60 per cento degli ucraini diretti in Italia è passato per il Friuli Venezia Giulia), ha parlato di circa 4mila profughi presenti nel territorio regionale, la cui maggioranza, come detto, si appoggia per l'accoglienza a una propria rete parentale o amicale che vive in Friuli Venezia Giulia.
"Su questo punto l'obiettivo - ha rilevato l'assessore Roberti - è quello di farsi trovare pronti una volta che questa rete nel corso del tempo si indebolisca, non riuscendo più a garantire l'ospitalità a queste persone, tra i quali va considerato il rilevante numero di minori (il 40 per cento del totale degli arrivi), in qualche caso anche non accompagnati".
Stessa preoccupazione da parte dell'assessore Pizzimenti, il quale ha rilevato che la domanda di casa da parte dei nuclei familiari provenienti dall'Ucraina potrà diventare sempre più significativa a fronte del protrarsi del conflitto e della precarietà dell'accoglienza garantita dai cittadini ucraini che già risiedono in regione.
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