7 e 8 maggio: si parla di migranti dai balcani
Continua domenica 8 maggio la due giorni dedicata a "RIVolti ai Balcani" in collaborazione con articolo 21
Si diffondono sempre più nei Paesi esterni all’Unione europea ma anche nella stessa Ue, luoghi e strutture destinati alla “accoglienza” temporanea dei migranti forzati, che a ben guardare hanno la finalità reale di contenere i migranti in un spazio degradato che ne assicuri solo la minima sopravvivenza fisica, comprimendo l’esercizio dei diritti fondamentali delle persone lì confinate e negando loro uno status giuridico chiaro. L’allestimento dei campi viene presentato come una necessità dettata dall’esistenza di un contesto emergenziale che quasi mai è realmente tale da giustificare simili scelte. I campi diventano così strumenti di contenimento in cui spesso viene limitata ogni forma di contatto possibile delle persone accolte con l’esterno, ricorrendo a forme non dissimili dalla detenzione di fatto. Il rispetto dei diritti fondamentali è così fortemente messo in discussione. Dalla Turchia alla Bosnia ed Erzegovina, passando per la Grecia, la Serbia e la Macedonia del Nord. Tanti esempi di “campi di confinamento” legati da un obiettivo preciso: esternalizzare il diritto d’asilo e “rendere invisibili” le persone che cercano protezione in Europa.
Il convegno vuole proporre quindi una nuova chiave di lettura circa le migrazioni, specie quelle forzate. In tale ottica i lavori del convegno si concluderanno con l’adozione di un documento finale di raccomandazioni che, tradotto in diverse lingue, verrà diffuso a livello europeo.
L'evento si svolgerà sabato 7 e domenica 8 maggio in lingua italiana e inglese e potrà essere seguito, oltre che in presenza, anche online sulla pagina facebook di RiVolti ai Balcani (https://www.facebook.com/RiVoltiAiBalcani/).
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