La strage dei Guarani
Mission, la storia in un capolavoro cinematografico
Mission, un bel film, Palma d’oro nell’ottantasei a Cannes. Musiche di Morricone e gli scenenari di selvagge montagne paraguaiane.
E’ un film di grande impegno sociale che si schiera dalla parte degli ultimi e degli oppressi. E’ la cronaca romanzata di eventi accaduti nel corso nella seconda metà del 700 in Paraguay, quando si guardava al Nuovo Mondo con approcci molto differenti.
Allo scopo di evangelizzre gli indigeni è sorta un missione di padri gesuiti. Le tribù locali all’inizio si rivelano chiuse e ostili. Ma al termine della sua missione, il prete sente di essersi guadagnato il favore della popolazione suonando il suo oboe dopo essere arrivato in cima delle cascate Iguaziu.
Nel frattempo, il mercenario schiavista Gabriel Mendoza si arricchisce vendendo gli indigeni al governatore locale. Un fatto però lo fa cadere in un grave stato di depressione. Padre Gabriel, per farlo uscire dalla spirale della depressione, gli propone di collaborare nell’evangelizzazione degli indios.
Gabriel e padre Fleding arrivano a farsi accettare dalle tribù. Un giorno questi trova a letto il fratello e la donna di cui era innamorato. Nel duello che ne consegue uccide il congiunto, cosa che gli costa l’odio dei guerrieri indios che inizialmente lo considerano un nemico visto anche il suo passato, ma poi di fronte alla sua umiltà decidono di perdonarlo.
Altamirano deve dunque decidere cosa fare della missione dei Gesuiti. In una notte viene colpito dalla Fede, ma tutto cambia quando viene firmato il trattato di Madrid con i gesuiti spagnoli favorevoli, o per lo meno non contrari, alla missione. I territori sono conquistati dai portoghesi, interessati soprattutto alla tratta degli schiavi. L’emissario papale, colpito dall’industriosità dei Guaranami, chiede ai padri, per il loro bene, di chiudere la missione dai Guaranami. Gabriel Mendoza e Flending scelgono di rimanere per proteggere gli indigeni dagli schiavisti.
Mendoza che, dopo il duello mortale con il fratello, aveva giurato di non impugnare più alcuna arma, rompe il voto e organizza la difesa degli indigeni contro le divisioni portoghesi. Nonostante intimorisca i soldati non li ferma, anzi questi sparano. Finisce in un massacro di Guarani inginocchiati davanti all’Eucarestia esposta dal gesuita come estremo appello di pace. Per i pochi guarani rimasti non resta che rifugiarsi nella giungla per sfuggire alla ferocia dei conquistatori mentre Mendoza, legato mani e piedi in un specie di croce, viene lanciato vivo nei vortici di una vertiginosa cascata.
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