Il Capo Sioux con il crocifisso al collo
Ma Toro Seduto restò fedele alla tribù
Sul crocifisso di Toro Seduto, grande capo degli Sioux, se ne sono dette tante. Gan parte di esse ruotano attorno alla domanda su dove sia finito.
In realtà il grande capo ne aveva due, dono del missionario Pierre Jean De Smet. Il famoso fotografo D. F. Barry ha scattato alcune foto a gruppi di Sioux nella riserva in cui erano stati confinati. In una di queste foto appare il capo, Toro Seduto, assieme al cognato. I due uomini portano il crocifisso al collo.
Da altre fonti sappiamo che il missionario Pierre Jean De Smet, cattolico di origine belga, aveva cercato di "formare uno stato indiano" nell’area delle Montagne rocciose. Erano gli anni anni Quaranta e Cinquanta dell’Ottocento. Il governo statunitese gli chiese di convincere l’ostile Hunkpapa a firmare un trattato di non belligeranza.
Padre De Smet viaggiò fino al campo senza una scorta militare, una visita che allora fu ritenuta suicida visto che Toro Seduto era allora considerato un un "macellaio di visipallidi". E invece… il capo indiano ce l’aveva con i bianchi che si impadronivano delle loro pianure, armati di Colt, Winchester e archibugi. Non poteva avercela con un inerne missionario. Al capo indiano De Smet donò un crocifisso e l’atto fu documentato da un giornalista che immortalò il tutto con una foto scattata dal noto fotoreporter D. F. Barry nella riserva indiana di Bismark Rock. La notizia è stata confermata dal nipote del capo indiano, One Bull. Testimone oculare.
Sui rapporti che il grande capo dei Sioux ha avuto con i due missionari cattolici e sul famoso crocifisso se ne sono dette tante, troppe. La verità la conoscono i suoi familiari che ricordano ancora quegli eventi. Una pronipote, figlia del nipote One Bull, ha voluto fare chiarezza. Intervistata nel 1905, ha dichiarato quanto segue: "Il nonno incontrò più volte padre De Smet che gli donò il crocifisso. Ma la croce che indossava nella famosa foto apparteneva a suo fratello, zio Gray, che si era fatto cattolico e sperava che anche nonno si convertisse, ma lui rimase sempre fedele alla religione dei nativi anche se ci fu della propaganda non corrispondente al vero. Su certa stampa apparvero varie foto di indiani attorno al nonno che indossavano la croce. Una di queste foto, pubblicata sua una rivista di Propaganda fide, fu vista anche dal Papa.
Alcuni Sioux divennero cristiani, il nonno certamente no, rimase fedele alla religione e alle tradizioni della Tribù".
Questi sono i fatti e ad essi onestamente ci atteniamo. Toro Seduto è un grande anche senza le bufale di Propaganda fide. La fede, quella vera, è un’altra cosa.
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