Commento al Vangelo
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Domenica 6 marzo, commento di don Renato De Zan

Per quaranta giorni nel deserto, tentato dal diavolo: così ha inizio la quaresima

Domenica 6 marzo, commento di don Renato De Zan

06.03.2022. 1° Quaresima- C

 

Lc 4,1-13

In quel tempo, 1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2 per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3 Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane». 4 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo». 5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6 e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7 Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». 9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10 sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; 11 e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». 12 Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». 13 Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

 

Nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo

 

Tematica biblico-liturgica

 

1. Con oggi iniziano le domeniche di Quaresima. L’assemblea, mentre prega, annuncia che cosa sia la Quaresima. Nella petizione definisce la Quaresima “segno sacramentale della nostra conversione”. in epoca antica i fedeli si confessavano il Mercoledì delle ceneri, facevano penitenza per tutta la Quaresima e il Giovedì santo mattina ricevevano l’assoluzione dal Vescovo (o dal sacerdote). Si tratta di un forte richiamo alla riflessione, alla conversione e ad accedere al sacramento della riconciliazione.

 

2. Nella complementare diretta si chiede di “crescere nella conoscenza del mistero di Cristo”. Le cinque domeniche di Quaresima e la domenica di Passione presenteranno all’assemblea alcuni momenti salienti del mistero di Gesù. Ciò non dispensa i singoli cristiani dall’accostarsi durante la Quaresima a una lettura più assidua della Scrittura. Nella complementare diretta si chiede anche di “testimoniarlo con una degna condotta di vita”. Un impegno morale maggiore, durante la Quaresima, è un elemnto portante della Quaresima stessa.

 

3. Nella Quaresima dell’anno A viene svolto il tema del Battesimo. Nell’anno B, il tema dell’imitazione di Cristo e nell’anno C, il nostro, attraverso il vangelo di Luca, il tema della conversione. Dopo le domeniche cristologiche (1° e 2° domenica), si proclameranno i vangeli del fico infruttuoso (3° domenica), del figlio prodigo (4° domenica) e dell’adultera (5° domenica, dal vangelo di Giovanni). Attraverso questo itinerario la comunità cristiana intende arrivare “all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo” (Ef 4,13).

 

4. Il testo eclogadico (=con versetti scelti) della prima lettura, Gen 2,7-9; 3,1-7, presenta la prima tentazione del serpente nei confronti dei progenitori. Costoro scelgono l’illusione di voler essere il dio di se stessi, mentre Gesù accetta di essere totalmente dipendente da Dio. Nella seconda lettura, Rm 5,12-19, Paolo pone in parallelo Adamo e Gesù: “Come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Rm 5,19).

 

Dimensione letteraria

 

1. Il testo biblico del vangelo e la formula liturgica del vangelo sono uguali, fatta salva l’aggiunta dell’incipit (“In quel tempo”). Sotto il profilo narrativo il testo si divide in tre parti. Nella prima (Lc 4,1-2) troviamo la preparazione della scena. Nella seconda (Lc 4,3-129 si legge la narrazione della triplice tentazione. Nella terza (Lc 4,13), infine, troviamo la conclusione, dove, però, l’evangelista avvisa il lettore che il demonio si farà vivo ancora al “momento fissato” (passione-morte).

 

Marco riporta le tentazioni, senza descriverle. Matteo le riporta secondo quest’ordine: pane, magia, potere. Luca, invece, secondo quest’altro: pane, potere, magia. Luca ha voluto mettere in parallelo le tentazioni del popolo ebraico, narrate dal Deuteronomio, con le tentazioni di Gesù. Di fronte alla ribellione del popolo, Mosé afferma che l’uomo non vive solo di pane (Dt 8,3), di fronte al popolo che dimentica Dio, Mosé pone il comando della memoria e dell’adorazione di Dio (Dt 6,13). Di fronte alla ribellione per la mancanza d’acqua (Dio si è dimenticato di noi), Mosé afferma che Dio non può dimenticarsi del suo popolo e quindi il popolo non deve tentare Dio (Dt 6,16). Dove il primo “figlio di Dio” si è manifestato infedele, il “Figlio di Dio” incarnato si manifesta fedele e obbediente al Padre per mezzo della Parola.

 

Riflessione biblico-liturgica

 

1. Dio non tenta al male (Gc 1,13). Il demonio, invece, è il “tentatore” (Mt 4,3; 1 Ts 3,15). La tentazione, prima di essere l’anticamera del peccato o del merito, è l’anticamera della “fede più forte” o dell’ “allontanamento dalla fede”.

 

2. Alcuni studiosi ipotizzano che Lc 3-4 contenga un breve schema catechistico di tipo battesimale. In Lc 3 c’è la preparazione catecumenale, rappresentata dalla predicazione del Battista. Segue l’episodio del Battesimo di Gesù. In Lc 4 ci sono tutte le contrarietà-difficoltà che il neofita è chiamato ad affrontare a causa della sua fede. Gesù funge da modello per affrontare tali contrarietà-difficoltà.

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