Portogruaro: convegno "Mio figlio naviga in rete. Come lo proteggo?"
Il 22 ottobre al teatro Russolo di Portogruaro dalle 17.30. Intervista alla psicoterapeuta e presidente Rotary Nilla Verzolatto
In merito al convegno del 22 ottobre 2021 organizzato dal Rotary di Portogruaro ("Mio figlio naviga in rete. Come lo proteggo? Conversazione con genitori e insegnanti sui pericoli dell’adescamento e della pedofilia") abbiamo chiesto alla presidente dottoressa Nilla Verzolatto, anche in qualità di psicoterapeuta (vd foto in allegato 01).
Perchè questa tematica? E’ un fenomeno in crescita?
Il Rotary Club a livello internazionale e quindi anche locale, è da sempre impegnato nella promozione di progetti che rispondono a vie d’azione precise: i giovani, la salute anche materno infantile, la valorizzazione del patrimonio artistico, la diffusione e l’implementazione della conoscenza e della cultura.
Il Rotary Club di Portogruaro, che ho l’onore di rappresentare quest’anno, con questo evento intende rispondere a quest’ultimo argomento affrontando un tema di grande attualità, in preoccupante incremento, spesso misconosciuto quindi non visto: il problema della protezione dei bambini dall’adescamento in rete e dalla pedofilia.
Ringrazio l’amministrazione comunale per l’appoggio sostanziale e la collaborazione che ha subito offerto. Abbiamo quindi voluto offrire una sensibilizzazione culturale, un’attenzione sul tema perché solo se si conosce si può riconoscere e prevenire.
Ritiene che i rischi che i minori corrono siano maggiori oggi?
Dai dati della Polizia , rilevati dal C.N.C.P.O (centro nazionale di contrasto alla pedopornografia), si evince che rispetto al 2019, c’è un incremento del 110% di questo tipo di reati, probabilmente favorito dalla pandemia che ha provocato un aumento dell’uso della rete anche da parte dei ragazzi più giovani.
I luoghi in cui il pericolo si insinua, senza differenze di genere per quanto riguarda le vittime, sono luoghi ormai largamente frequentati dalle nuove generazioni: le chat (anche quelle interne ai giochi online) i Social Network, le app di instant messaging, i siti e le app di dating, mentre la relazione sessuale può avvenire anche attraverso webcam o live streaming.
Nei genitori e negli educatori spesso prevale un senso di impotenza di fronte alla potenza della rete e dei pericoli insiti in essa. Come aiutarli a gestire in modo equilibrato questo rapporto con le nuove tecnologie in mano ai minori?
Tutto deve passare attraverso il genitore, nell’uso della rete, che deve fare da filtro, soprattutto nel caso di adolescenti. L’atteggiamento del genitore è quello di tenere una sana apertura mentale verso i nuovi mezzi ma anche un controllo su eventuali segni di disagio che possono essere segni rivelatori: uso compulsivo della rete, nervosismo, isolamento sociale, chiusura emotiva ecc.
Una recente ricerca uscita negli USA (rif. Adolescenza.it) che ha coinvolto 540 famiglie con età compresa fra gli 8 e i 16 anni, rivela che il 44% dei ragazzi ha dichiarato di non dire ai genitori aspetti potenzialmente pericolosi del loro stare in rete, come la frequentazione di certi siti o interagire on line con persone sconosciute.
Nella stessa ricerca si evidenzia che il 75% dei giovani sarebbe disposto a interagire con i genitori su questi temi se sapessero che i genitori sono in grado di discuterne in maniera tranquilla.
Il relatore della serata (Massimiliano Frassi) è impegnato sul fronte e ha un curriculum notevole in tal senso. Ritiene che lo Stato, le forze dell’ordine, le istituzioni siano attrezzate e preparate per il contrasto a questo fenomeno?
L’evento ha due momenti: il 22 ottobre alle 17.30 presso il teatro Russolo per genitori, insegnanti e cittadini interessati e il mattino successivo, su invito, per le forze dell’ordine e operatori del settore: CRI, pediatri, avvocati ecc.
Il relatore, Massimiliano Frassi, è uno dei massimi esperti sul campo, già premiato dall’FBI e dalla Polizia di Stato.
La polizia postale e le forze dell’ordine stanno svolgendo un forte lavoro in questo senso. Questo evento che il Rotary ha voluto offrire alla città è un esempio di intervento di prevenzione e promozione culturale.
Ada Toffolon
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