Coronavirus, la Francescon: “Da subito trasparenza e applicazione delle misure previste”

«Dall'inizio dell'emergenza Coronavirus abbiamo sempre adottato tutte le misure restrittive previste, con rigore e con l'obiettivo di tutelare ospiti e personale. Il tutto assicurando sempre la massima trasparenza a familiari e istituzioni del territorio». Ad affermarlo sono Sara Furlanetto e Daniele Dal Ben, rispettivamente presidente e direttore della Residenza Francescon di Portogruaro.

Anche la struttura della città del Lemene, infatti, ha fronteggiato nei giorni scorsi e sta fronteggiando tutt'ora il momento legato all'emergenza sanitaria. La direzione, per fare chiarezza, è intervenuta per spiegare quali sono state le misure messe in atto all'interno della residenza, che ospita al suo interno 140 posti letto di residenzialità assistita e un reparto di hospice, senza dimenticare la presenza di 130 dipendenti. Una realtà che vanta una lunga tradizione sul territorio, essendo nata nel 1904 e dando da anni risposte di qualità all'assistenza degli anziani.

«A oggi, a differenza di quanto letto in un quotidiano, non abbiamo alcun riscontro di familiari che si stanno organizzando per avviare esposti», spiegano ancora la presidente Sara Furlanetto e il direttore Dal Ben, «ma al contrario tante testimonianze di supporto, come una lettera aperta a firma di un gruppo di familiari che esprime vicinanza e sostegno alla Residenza e a tutti gli operatori. Tutto il territorio e le istituzioni non hanno fatto mai mancare il loro appoggio. E' difficile, al momento, anche ipotizzare come il virus sia entrato per la prima volta nella struttura -spiegano- anche in considerazione del fatto che fin dal 23 febbraio abbiamo applicato con rigore tutte le misure restrittive previste con l’obiettivo di tutelare i nostri anziani e gli operatori. Misure ancor più inasprite poi dall'alba del 5 marzo con la chiusura completa della struttura limitando gli accessi ai soli lavoratori e, con restrizioni, ai fornitori. Abbiamo allestito gli spazi per l’isolamento degli anziani che avessero presentato sintomi sospetti nel rispetto delle procedure regionali e sono stati acquistati, oltre a quelli già in dotazione, dispositivi di protezione individuale che hanno consentito a tutti gli operatori di lavorare sempre in sicurezza. Allo scoppio dell’emergenza, abbiamo investito risorse e assunto personale per farvi fronte. E' stata una rincorsa -dicono ancora- a isolare gli anziani sintomatici e i loro contatti».

La Residenza è ora al lavoro per mettere in atto, secondo tutte le indicazioni e prescrizioni, la cosiddetta "Fase 2", per un percorso che conduca verso la normalizzazione. Al momento, nell'area Hospice, vi sono 10 anziani guariti e a breve saranno pronti gli esiti degli ulteriori tamponi eseguiti su ospiti non più sintomatici per accertarne la guarigione. Dall’esito di questi tamponi avremo un quadro completo della situazione attuale.

In questo periodo non è mai mancata, da parte dell'ente, la massima trasparenza nei confronti di tutte le componenti coinvolte. «Abbiamo costantemente informato i familiari», continuano presidente e direttore, con chiamate quotidiane sullo stato di salute del proprio caro. Il personale ha sempre operato con grande dedizione in un momento estremamente difficile. Siamo rimasti in contatto costante con l'Ulss4, che ci ha fornito e sta fornendo un supporto importante con la presenza quotidiana di medici, professionisti sanitari e con la disponibilità della diagnostica mobile nonché con il Comune di Portogruaro che ci ha sempre supportato. Stiamo offrendo e continueremo a offrire ai nostri ospiti servizi centrati sulla persona e attenti al benessere dell’anziano e alle sue relazioni con la famiglia, che è dalla Residenza sempre considerata un alleato nel percorso terapeutico ed assistenziale».