Peace building e cooperazione nell'incontro Cciaa Udine-Pordenone con Caritas Bosnia-Erzegovina
Pascolo: Economia sociale per costruire e far crescere comunità più solide e collaborative. Piccoli: Fondamentale in quest’epoca promuovere e rafforzare gli scambi di idee e buone pratiche all'interno dell'Europa
Economia e Impresa sociale sono temi virtuosamente trattati e sviluppati nel Pordenonese; ne è concreta testimonianza la visita in città della delegazione della Bosnia Erzegovina nell’ambito del progetto Wel.come del Consorzio Leonardo - Confcooperative Pordenone al quale ConCentro, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Pordenone – Udine ha offerto sostegno come partner associato. Presenti, tra gli altri, lo stesso amministratore unico di ConCentro, Silvano Pascolo e il Presidente di Confcooperative Pordenone, Luigi Piccoli.
«Obiettivo generale dell’iniziativa – ha spiegato Pascolo che ha poi descritto le peculiarità del territorio dal punto di vista delle tipologie di attività produttive ed eccellenze presenti illustrando le attività camerali in favore delle aziende del territorio – è la promozione della cultura dell’economia sociale in Bosnia Erzegovina come elemento fondante di una comunità accogliente, attenta alle categorie vulnerabili e quindi proiettata all’inclusione sociale».
«In questi tempi, in cui prima la pandemia prima, e ora la guerra, hanno alimentato paure che rischiano di chiuderci ancora di più in noi stessi - ha detto Piccoli - diventa fondamentale promuovere e rafforzare gli scambi di idee e buone pratiche all'interno dell'Europa. Il progetto del Consorzio Leonardo punta a questo e lo fa in una zona come quella dei Balcani in cui le tensioni internazionali, anche le ultime, sono più forti ma dove un domani di pace è sempre possibile lavorando insieme. Tra Pordenone e la Bosnia Erzegovina in questi anni si sono instaurati dei rapporti proficui che ora, dopo l'emergenza, puntiamo a sviluppare sempre di più».
Tre le organizzazioni di progetto presenti al meeting: Caritas Bosnia e Erzegovina, l’associazione Youth for Peace e l’Università di Sarajevo. «L’interlocuzione – ha detto ancora Pascolo – ha riguardato in particolare la scoperta di quanto sia rilevante l’economia sociale nel nostro territorio che, per potersi sviluppare altrove, ha bisogno di una collaborazione con enti profit e pubblici, poiché tutte le tre tipologie di organizzazioni contribuiscono alla crescita del territorio e al benessere delle persone».
Dai partner l’apprezzamento per incontri come quello svoltosi a Pordenone, «molto importanti – è stato detto – per lo scambio che ne segue e per il valore che si attribuisce all’economia sociale per costruire e far crescere comunità più solide e collaborative». Caritas e Youth for Peace promuovono da molti anni lo sviluppo di attività di impresa sociale e progetti di comunità in Bosnia e Erzegovina; la seconda, in particolare, ha quale obiettivo quello del peace building e della riconciliazione, temi che al giorno d’oggi risultano molto attuali.
Dai beneficiari del progetto – organizzazioni non governative che stanno sviluppando attività di impresa sociale – le idee di business a favore dell’inclusione sociale di persone vulnerabili e della prevenzione rispetto alle dipendenze: bar bianchi (senza presenza di alcolici e che promuovono uno stile di vita sano), agricoltura (produzione ortaggi e frutta e loro trasformazione e vendita) e cura della persona (fisioterapia).
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