La pandemia occasione per ripensare la logistica nel complesso
"Il sistema ha alcune fragilità da correggere". Riflessioni dell’Amministratore delegato del Centro Interporto, Giuseppe Bortolussi
"Occorre ripensare tutta la filiera logistica in chiave sistemica e anche in risposta alla pandemia attuale. Siamo molto fragili e basta che si interrompa la corrente e subito emergono i disastri, le criticità, i fallimenti. Bisogna essere chiari. La ripartenza non sarà indolore. Occorre pensare a una ristrutturazione e Interporto Pordenone ha pensato a questo da tempo e oggi più che mai tale disegno torna a essere utile e puntuale”. E’ la riflessione di Giuseppe Bortolussi, amministratore delegato di Interporto Centro Ingrosso Pordenone spa, espressa in un incontro all’Interporto sul tema delle nuove sfide della logistica, sempre più centrale per l’economia del territorio, in tempi di Covid 19. E la nuova sfida si chiama “Progetto polmone”, le cui linee guida sono già state presentate in Regione. “Gli operatori della logisticica – spiega Bortolussi – dopo la pandemia Covid 19, stanno pensando che non si può accentrare tutto in un solo polo, ma bisogna creare un polo nordest, un polo nordovest, bilanciato con il centro. E’ questo il magazzino polmone che intendiamo realizzare a Pordenone e in Fvg. Bilanciamento, crisi creata dalla pandemia, analisi dei traffici con l’Est Europa ci fanno dire noi siamo in una posizione strategica per realizzarlo in tutta l’area del Friuli, non solo all’Interporto Pordenone. Tutta una filiera va messa insieme, deve scommettere in questa sfida andando oltre l’industria 4.0: verrà coinvolto il consumatore, il produttore, il fornitore”. “Occorre sostituire – rileva - i mezzi che dall’Est arrivano a rifornire le nostre linee di produzione con un intervento che semplificherebbe tutta la filiera e realizzare un magazzino importante a ridosso delle aree industriali, in modo che giornalmente da lì partano i carichi in modo più ordinato. Si tratta di un nuovo magazzino o un’area dove ci siano questi magazzini, in interporto e fuori interporto. Noi dobbiamo pescare da un bacino un po’ più ampio: in questo progetto Interporto Pordenone può ospitare una piccola parte, il resto va realizzato attirando altri investimenti sul nostro territorio. Oggi il ritorno delle merci che arrivano dall’Est Europa è al massimo al 30%: stiamo lavorando per intercettare dei carichi di trasferimento verso la Serbia e verso la Romania. Dovremmo aumentare questa quota dal 30 al 50% e con la Regione stiamo ragionando per capire se c’è qualche provvedimento capace di aiutare questo meccanismo”. “Oggi – conclude Bortolussi - la logistica è la vera trasmissione con i mercati dei nostri prodotti e dei prodotti altrui, perché solo con uno scambio si valorizza la moneta, si valorizzano i prodotti e si dà continuità a uno stato moderno”.
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