Carabinieri, sempre al servizio della cittadinanza
Tanti i controlli effettuati in questo periodo caratterizzato dal coronavirus. Un servizio delicato e con un pericolo nuovo da affrontare
Un’attività che non è sospesa in questo periodo, segnato dalla presenza del virus, è quella svolta delle forze dell’ordine. Assicurano una presenza continuativa, accanto a quella dei volontari della protezione civile o degli operatori sanitari – di cui ampiamente si è scritto su queste pagine -, e di altre categorie.
Piace ora ricordare l’Arma dei Carabinieri, nota per il motto: “Nei secoli fedele”, coniato nel 1914, in occasione del primo centenario dell’Arma, dal capitano Cenisio Fusi, da incidere sulla medaglia commemorativa, contrassegno per antonomasia della “Benemerita”, concesso quale motto araldico da Vittorio Emanuele III, nel 1933.
Nel territorio della provincia di Pordenone sono presenti in una ventina di “Stazioni”, come quella accogliente di Fontanafredda; oltre ad alcuni reparti di pronto intervento. I recapiti sono reperibili su internet; con agenti disponibili a dialogare coi cittadini. Nel novembre scorso, ad esempio, la sede provinciale era aperta ai gruppi di studenti, per una mostra e la disponibilità a svelare alcuni “segreti”, per rilevare le impronte digitali. Fa parte della loro vita abituale, il cosiddetto “pronto intervento”, in occasione delle segnalazioni, delle denunce e sopratutto nella prevenzione dei reati, per consentire ai cittadini di vivere in sicurezza. Sono in dialogo con la Prefettura, coi Sindaci, con la Protezione civile e con vari Gruppi di volontariato.
Ora stanno svolgendo un’azione mirata, per far sì che venga garantita la tutela della salute dei cittadini, incoraggiando il rispetto delle recenti normative – anche se a volte è difficile essere aggiornati – come sta avvenendo con le continue modifiche del testo delle certificazioni. Un’esigenza questa - dell’aggiornamento -, che fa ansimare un po’ tutti.
Tra le richieste “inverosimili”, che si sono sentiti rivolgere, c’è quella del potersi recare – forse per accogliere la primavera incalzante -, nella propria casa in montagna o al mare. Un segno di fiducioso ottimismo, ma un po’ debordante, rispetto all’attuale situazione. O di recarsi al supermercato, in una vicina Regione, per un risparmio. Scelta lodevole, in questi tempi di stretta economica, nella quale siamo costretti a centellinare le spese; ma altrettanto rischiosa, anche se voleva essere il segno di un desiderio d’investire per il futuro.
Un episodio che, nelle intenzioni, in altri momenti, poteva risultare lodevole, è stato quello di un gruppo di Signore che desideravano ritrovarsi al capitello della Madonna della salute, per recitare il rosario per alcune sere, “perché Maria, se ci si mette assieme, ti ascolta di più”,.
Meno male che c’è anche chi li interpella per una buona ragione, come l’aiuto nel superare concrete difficoltà, da parte di persone sole e avanti negli anni, che necessitano di una visita medica o altre urgenze.
Un consiglio lo donano, a quanti apprezzano dei semplici suggerimenti: “Per il momento, se ce la fate, recatevi a fare la spesa a piedi, al negozio più vicino, portando le borse a mano, o al massimo in bicicletta”. Potrebbe essere un esercizio salutare, anche per noi vecchietti.
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