Presto la luce illuminerà i nostri passi
Carissimi fratelli e sorelle, non è facile neanche quest’anno farsi gli auguri per una buona e Santa Pasqua... La tentazione di credere che tutto sia perduto e che non ci sia più speranza per l’umanità è davvero costante... Ma un cristiano non può ragionare così!
Carissimi fratelli e sorelle,
non è facile neanche quest’anno farsi gli auguri per una buona e Santa Pasqua. Il clima generale di tensione, rappresentato dalla guerra che viviamo in Europa ma anche da tutte le altre sparse per il mondo, unito alla grave crisi economica e sociale, rende questi tempi davvero difficili.
La tentazione di credere che tutto sia perduto e che non ci sia più speranza per l’umanità è davvero costante. Come Gesù nel Getsemani, nella dolorosa notte del tradimento, anche noi ripetiamo oggi le Sue parole: "Padre, tutto è possibile a te, allontana da noi questo calice". Mentre il Signore Gesù pronunciava queste parole il suo cuore era pieno di paura e di dolore. Sudava sangue, ci dice la Scrittura, e ripeteva ai suoi discepoli "La mia anima è triste fino alla morte".
Anche per noi e per l’umanità intera quelli che viviamo sono momenti di tristezza infinita. Centinaia di migliaia di ragazzi hanno perso la vita sul fronte tra Russia e Ucraina e chissà quanti altri ancora si aggiungeranno. Ma tanti altri conflitti assediano il pianeta e minacciano la serenità di numerosi popoli: pensiamo a ciò che succede in Iraq, in Siria, nello Yemen, in Myanmar, in Nigeria, in Etiopia, nella Repubblica Democratica del Congo, in Somalia, tra Israele e Palestina… e purtroppo potremmo andare ancora avanti.
Ma non solo la guerra genera morte e dolore: il Mediterraneo è cimitero di uomini, donne e bambini, annegati nell’indifferenza di un’Europa che non sa più accogliere, dialogare, che preferisce costruire muri piuttosto che ponti. Davanti a tutto questo sembra che quell’enorme pietra, fatta rotolare davanti al sepolcro dove venne collocato il corpo di Gesù, sia l’ultimo atto. Poi il buio e la morte.
Ma un cristiano non può ragionare così! La Parola di Dio ci aiuta sempre a rileggere la storia, ecco perché vorrei condividere con voi una breve riflessione partendo da quanto i Vangeli ci raccontano della Pasqua:
"…Vennero al sepolcro al levare del sole. […] Alzando lo sguardo videro che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande." (Mc 16, 2.4)
Le donne giunsero al sepolcro all’alba, per cui probabilmente partirono che era ancora buio ma sapevano che la luce presto avrebbe rischiarato il loro cammino.
Anche noi, l’umanità tutta, sembra brancolare nel buio, priva di speranza. Noi cristiani però sappiamo che presto la luce del Risorto verrà ad illuminare i nostri passi, siamo sentinelle del mattino, è questo il nostro compito.
"Alzando lo sguardo videro…". I processi di pace, l’amicizia tra popoli, la solidarietà che tante realtà - non solo cattoliche - esprimono sul nostro territorio, si costruiscono attraverso relazioni vere, vive, autentiche, sincere. Bisogna alzare lo sguardo per incrociare gli occhi dell’altro che abbiamo dinnanzi per scorgere in lui/lei gli stessi frammenti di umanità che ci rendono fratelli e sorelle. Siamo spesso paurosi, cristiani con gli occhi bassi, scoraggiati, ma per credere nella Resurrezione bisogna alzare lo sguardo.
Un ultimo pensiero. "La pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande". Nulla è impossibile a Dio! Nessun problema può dirsi insormontabile per chi crede. Anche l’equilibrio mondiale tra nazioni e popoli può essere affrontato alla luce del Vangelo. Così anche la pace, vera e duratura, può nascere e stabilirsi in questo tempo se saremo capaci di scelte coraggiose ed evangeliche.
Invochiamo tutti, in questa Pasqua, il Dio della Vita perché illumini i governanti di tutte le nazioni in guerra perché possano presto e definitivamente porre fine a queste atrocità dalle quali nessuno potrà mai dirsi vincitore. E su tutti voi e le vostre famiglie scenda la benedizione di Gesù Risorto. Alleluja!
Buona Pasqua!
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