Pasiano, pandemia e peste nella storia del paese
Excursus storico di alcune vicnde che hanno interessato le località del territorio
Il mese che si conclude e che si spera possa lasciare alle spalle il periodo più duro della pandemia, per la storia del territorio pasianese fu assai ricco di eventi. Alcuni sono davvero strani: per esempio, alla fine di maggio 1656 ad Azzanello ci fu la brina, e sempre nei medesimi giorni, ma nel 1781, si ripeté lo stesso fenomeno. Andando un po’ indietro in quel secolo, vediamo che nel maggio del 1629 e del 1630 cu fu un picco nei decessi provocati dalla peste, quella che è divenuta famosa per essere ricordata nei «Promessi Sposi» di Manzoni. La carestia in corso e l’acutizzarsi della mortalità provocarono l’uscita dei lupi dalle tane nei boschi della zona e in quei mesi aumentarono gli attacchi mortali alle persone, soprattutto a ragazze e ragazzi che portavano le pecore al pascolo. Il bollettino delle disgrazie potrebbe continuare, ma per fortuna il passato riserva anche piacevoli sorprese e fatti che poi hanno lasciato un segno duraturo. Nel mese di maggio del 1868 il nobile ferrarese Francesco Luppis sposò la possidente Giuseppina Chiozza, la cui famiglia era all’epoca proprietaria del complesso già monastico camaldolese di San Martino Rotto, a Sud di Rivarotta. I coniugi vennero a vivere nella villa e per la grande proprietà e l’insediamento edilizio ci fu una nuova fase, che continua tutt’oggi, essendo sede di un luogo attrezzato per la ristorazione e l’ospitalità. Fra l’altro, fra le attività del casato Chiozza c’era la fornace di Rivarotta, che tanta parte ebbe nell’economia del Friuli tra la fine dell’Ottocento e il secondo dopoguerra. Dal punto di vista civile, il mese di maggio segnò una svolta nell’amministrazione comunale, poiché dopo l’incendio del municipio, che era ubicato a Cecchini, il Consiglio votò il 1 maggio 1915 lo spostamento della sede nel capoluogo, Pasiano. Seguirono moti di piazza e lunghe dispute, ma nel maggio del 1917 un decreto regio rese definitiva questa decisione. Pure la storia religiosa ha avuto momenti importanti in questo mese e non solo per la forte devozione mariana, ma anche per l’organizzazione ecclesiastica: era infatti il 20 maggio del 1963 quando la curazia di Sant’Andrea fu eretta ufficialmente in parrocchia.
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