Venerdì 3 dicembre in Seminario presentazione libro su Tommaso da Tolentino
Presenti gli autori; relazione di mons. Guido Genero, vicario generale dell'Arcidiocesi di Udine che così anticipa per Il Popolo la sua relazione
Presentazione: “Tommaso da Tolentino. Storia di un Francescano”
Introduce il Dott. Carlo Scaramuzza, Presidente A.P.S. Cintamani Pordenone
Intervengono:
- Mons. Guido Genero, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine, Presidente della Commissione Beato Odorico da Pordenone per la canonizzazione e il culto
- gli autori: Paolo Cicconofri, Carlo Vurachi
Ingresso con Certificazione verde nel rispetto delle norme anti Covid-19
E’ richiesta la prenotazione: 0434-508655 o biblioteca@diocesiconcordiapordenone.it
RELAZIONE DI MONS GUIDO GENERO
Il volume che presento è frutto di una provvidenziale collaborazione di tre autori Paolo Cicconofri, Carlo Vurachi e Franco Casadidio i quali, unanimi nell’intento eppure distinti nelle competenze, fondono insieme devozione, passione e ricerca per ridare al lettore la fisionomia precisa del beato Tommaso martire da Tolentino (1255-1321).
La figura del francescano marchigiano viene evocata per primo dal beato Odorico da Pordenone (1265-1331) che nella sua Relatio riferisce del suo passaggio sulla costa orientale dell’India, mentre nel 1324 è diretto in Cina e si imbatte nelle reliquie dei martiri a Thane, oggi situata alle porte della metropoli di Bombay/Mumbay. L’ampia memoria dettata dal pordenonese fa capire tutta la sua sorpresa e il coinvolgimento nella valorizzazione dei martiri, del culto dei quali egli ci dà notizia e le cui reliquie recupera e porta gelosamente con sé fino alla meta cinese di Kambaliq/Pechino.
Capo della precedente delegazione era proprio il beato Tommaso il quale, originario delle Marche, era cresciuto e si era formato nel clima mendicante che si ispirava all’applicazione rigorosa della Regola e del Testamento di san Francesco. Per questo, in seguito al Concilio di Lione del 1274 che sembrava voler attenuare il voto di povertà, dopo forti contrasti, egli venne isolato per alcuni anni in un eremo della Marca. Dopo la riunione di un nuovo capitolo dei Minori e in seguito a ulteriori scontri, Tommaso e altri confratelli vengono bollati dalla Provincia come eretici e distruttori dell’Ordine e condannati al carcere perpetuo, con la privazione dei sacramenti e imprigionati in due conventi, fra cui quello di Forano (Macerata). Dopo dieci anni, una coraggiosa revisione del processo induce nel 1289 il nuovo provinciale Raimondo Gianfridi a liberare tutti i condannati, inviandoli per una nuova missione in Cilicia (attuale Turchia) presso il re Aitone II, nella speranza che l’allontanamento dall’Italia contribuisca a pacificare gli animi. Di là, frate Tommaso e i compagni vengono inviati a Roma come ambasciatori presso la corte papale di Nicolò IV, primo papa francescano, per chiedere aiuto anche ai re cristiani contro l’imminente attacco del sultano mammelucco d’Egitto al regno armeno di Cilicia.
Nel 1303, sotto papa Bonifacio VIII, Tommaso viene inviato con 12 compagni come missionario nella Tartaria persiana, con capitale Tauris. Nel 1307 è a Poitiers, presso la corte papale di Clemente V per invocare l’invio di vescovi e frati in aiuto a fra Giovanni da Montecorvino che con una lettera da Kambaliq aveva chiesto urgente soccorso.
Nel 1321, con i compagni fra Jacopo o Giacomo da Padova, fra Pietro da Siena e il laico Demetrio da Tbilisi, si muove per raggiungere la Cina, transitando per l’India. Ospitati a Thane da una famiglia di cristiani nestoriani, i francescani vengono indagati dal capo locale degli islamici, il Melik, il quale, dopo un interrogatorio e una disputa circa la vera fede, li condanna a morte per aver ingiuriato il profeta. Dapprima vengono esposti nudi ai raggi cocenti del sole, poi li fa attraversare un rogo ardente da cui escono indenni e infine li fa decapitare il 9 aprile 1321. Così muore a 66 anni fra Tommaso che dopo poco viene sepolto insieme ai compagni.
Mediante lettere di francescani e informazioni da parte di viaggiatori e mercanti la notizia del martirio si diffonde anche in Occidente suscitando profonda emozione in tutta la Chiesa e dando inizio al culto, a cominciare da Tolentino dove più tardi arriva come reliquia il capo del martire. Esso viene conservato in un reliquiario di legno dorato e, dopo due secoli e mezzo, trasferito in un reliquiario d’argento.
Il culto ufficiale, in seguito a varie vicissitudini, viene riconosciuto il 23 luglio 1894, fissando la data del 6 aprile come giorno della memoria liturgica. Anche in India, dopo l’arrivo dei portoghesi nell’anno 1500 e il ritorno dei frati minori, riprende il culto dei martiri con la costruzione a Thane della chiesa di sant’Antonio da Padova e l’iscrizione nei calendari liturgici dell’arcidiocesi di Goa e della diocesi di Damao.
In seguito, nuove ricerche, nuovi studi e ritrovamenti hanno riacceso l’interesse per i martiri di Thane facendo riannodate vincoli di conoscenza e di amicizia tra la chiesa cattolica indiana e la diocesi di Macerata, in cui si trova Tolentino.
Ricorrendo il 7° centenario dell’evento, in questo anno di pandemia la pubblicazione appare quanto mai opportuna. Il libro corredato da centinaia di illustrazioni si compone di quattro parti. La prima presenta il racconto della vita del beato Tommaso e la storia del culto a lui dedicato a Tolentino e a Thane. Nella seconda sono riunite le note e gli approfondimenti relativi al testo della prima. Nella terza è riportata la testimonianza di Fleur d’Souza, docente indiana, sull’importanza che la memoria del beato ha avuto per lei e per la comunità cattolica indiana. La quarta propone una cronologia sintetica dal 1255 al 1321, per mostrare in sintesi il contesto storico-culturale in cui visse il beato.
Così viene ampiamente documentata la serie degli eventi antichi e rimotivata la comune memoria del martirio, come la venerazione delle reliquie di Tommaso unisce Tolentino, che gli diede i natali, e Thane, che fu teatro della sua morte.
P. CICCONOFRI - C. VURACHI - F. CASADIDIO, Tommaso da Tolentino. Storia di un francescano, Ed. Terra dei Fioretti, Provincia Picena S. Giacomo della Marca dei Frati Minori, 2021, pp. 368.
Mons. Guido Genero
Vicario Generale
dell’Arcidiocesidi Udine
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