Nasce la comunità pastorale di Cordenons
Come Chiesa diocesana, anche a partire dal cammino sinodale che abbiamo vissuto, sentiamo il desiderio che preti e laici possano sempre più mettersi insieme per fare rete. E' una direzione che desideriamo assumere attraverso la costituzione delle COMUNITÀ PASTORALI, una forma di unità pastorali tra più parrocchie con un progetto di forte comunione e condivisione sia tra i presbiteri coinvolti nella cura pastorale che tra le parrocchie interessate
Come Chiesa diocesana, anche a partire dal cammino sinodale che abbiamo vissuto, sentiamo il desiderio che preti e laici possano sempre più mettersi insieme per fare rete, per riscoprire la bellezza di un ministero e di una vita parrocchiale non più vissuti nell’isolamento e nell’autoreferenzialità, ma a servizio di un progetto pastorale condiviso tra comunità. Così facendo crediamo anche di rispondere all’appello di Papa Francesco che nell’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” esorta tutte le strutture ecclesiali ad una «conversione missionaria». Il Papa in particolare chiede alle parrocchie che si orientino completamente in senso missionario (EG n. 28), mettendosi in rete, creando sinergie, unendo le forze, rendendo possibili esperienze significative di vita cristiana. Questa è una direzione che come Chiesa diocesana desideriamo assumere pienamente attraverso la costituzione delle COMUNITÀ PASTORALI, ovvero una forma di unità pastorali tra più parrocchie che si caratterizzano per un progetto di forte comunione e condivisione sia tra i presbiteri coinvolti nella cura pastorale che tra le parrocchie interessate, dove la cura pastorale viene affidata in solido a un gruppo di presbiteri coordinati da un moderatore.
L’espressione in solido significa che ciascuno dei sacerdoti che formano il gruppo ha tutti i diritti e doveri che spettano al parroco, sono dei cosiddetti co-parroci, cosicché ciascuno di essi è tenuto a rispondere della cura pastorale nel suo insieme, in solido. Ognuno dei parroci è responsabile dell’azione pastorale nel suo insieme, anche se nel concreto ad ognuno vengono assegnate competenze specifiche. Il gruppo agisce con azione comune coordinata dal parroco moderatore, che non è un superiore ma è un primus inter pares ed a lui spetta la legale rappresentanza dell’ente parrocchia, ovvero cura i rapporti con l’ordinamento civile.
Le Parrocchie di Cordenons in questi ultimi anni hanno lavorato molto bene in questa direzione: i Consigli pastorali si sono spesso riuniti insieme e hanno fatto scelte condivise, i sacerdoti delle singole parrocchie spesso hanno collaborato e, infine, sono state organizzate iniziative che hanno visto partecipi tutte le quattro parrocchie.
La particolare congiuntura chiede che vi siano alcuni avvicendamenti tra il clero e nello stesso tempo, tenuto conto di quanto sopra, si desidera dare continuità e consolidamento al percorso sin qui effettuato dalle parrocchie, andando anche incontro alla progressiva costituzione in Diocesi delle comunità pastorali.
Viene costituita, dunque, la COMUNITÀ PASTORALE DI CORDENONS attraverso l’affidamento in solido a tre parroci delle parrocchie di Santa Maria Maggiore, San Pietro Apostolo, Santa Giovanna d’Arco e Sant’Antonio Abate. “Parroci in solido” significa che tutti e tre saranno parroci e di questi uno sarà il «moderatore», che – come detto sopra - non è un superiore, ma è colui che ha il compito di coordinare fraternamente il gruppo, facendo in modo che quello che viene deciso insieme sia attuato. Al moderatore, oltre alla rappresentanza legale delle parrocchie, spetterà la straordinaria amministrazione così come definita dal decreto Prot. 350/15 del 1 agosto 2015, mentre gli altri parroci si occuperanno dell’amministrazione ordinaria. È necessario che tra i sacerdoti ci sia sintonia, unità d’intenti e quella fraternità che permette una franca condivisione di idee e attività. Anche questa attenzione ha guidato l’individuazione dei presbiteri.
Sarà, dunque, moderatore della Comunità pastorale e legale rappresentante di tutte e quattro le parrocchie don IVANO ZAUPA, già parroco di Sclavons e del Pasch dal 2016. Egli condividerà la cura pastorale delle parrocchie di San Pietro Ap. e Sant’Antonio Abate con P. CORNELIUS OKAFOR (co-parroco) e gli altri sacerdoti religiosi dei Missionari dei Sacri Cuori P. Antony Okon e P. Antony Enemuo (vicari parrocchiali): i religiosi, già presenti in parrocchia dal 2023 continueranno ad abitare nella canonica di Sclavons e saranno il punto di riferimento pastorale per le comunità parrocchiali di San Pietro e di Sant’Antonio Abate.
Don IVANO ZAUPA risiederà nella canonica di Santa Maria Maggiore e condividerà la cura pastorale delle parrocchie di Santa Maria Maggiore e Santa Giovanna d’Arco con don FABRIZIO DE TONI (co-parroco).
Don Angelo Grillo che sinora ha retto le Parrocchie di Santa Maria Maggiore e Santa Giovanna d’Arco vivrà per il prossimo anno un periodo sabbatico.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento