Il Vescovo Pellegrini con i Giovani alla Gmg di Panama
"Ma anche se non sono più giovane, ritengo la Gmg una bella esperienza per me e per i nostri ragazzi... Desideravamo esserci come Chiesa diocesana di Concordia-Pordenone, per incontrare il Papa e per incontrare i giovani del mondo2.
Dal 13 al 29 gennaio anche il vescovo S.E. mons. Giuseppe Pellegrini è in viaggio con i giovani della nostra Diocesi verso la Gmg 2019: destinazione Panama. Ma non sarà che l’ultima tappa di un viaggio più articolato.
S.E. quando parte e dove si reca con i ragazzi della diocesi?
La partenza è fissata per domenica 13 gennaio. Sarà un viaggio molto arricchente, perché abbiamo deciso di mettere dentro la Gmg un’esperienza di Chiesa universale. Memori di quell’invito ad essere "Chiesa in uscita" di papa Francesco abbiamo, infatti, ricavato del tempo, prima di approdare a Panama, per conoscere un paese lontano sì, ma occidentalizzato e legato anche alla Chiesa. Così come prima tappa saremo in Messico.
Perché il Messico?
Perché è molto vicino a noi come stile di vita e inoltre ha un legame con la nostra diocesi. Infatti, in diocesi, abbiamo la presenza della Comunità Missionaria di Villaregia che, tra i vari paesi in cui opera, contempla il Messico. Così saremo nella comunità di Texcoco, ma poi conosceremo anche le espressioni di fede più note del Paese, come la Madonna di Guadalupe.
Saremo là con la comunità missionaria, conosceremo quella realtà di paese diverso, ma condivideremo la medesima fede.
Ho impostato l’anno pastorale all’insegna del "Toccare la carne di Cristo": lo faremo anche là, in una terra lontana e povera. Manterremo vivo, anche là, l’impegno assunto e il cammino intrapreso.
Fino a quando vi fermate?
Fino al 21 gennaio, giorno in cui lasceremo la nostra esperienza in Messico per immetterci, dal 23 gennaio, nella grande esperienza di Chiesa che è la Gmg: nelle celebrazioni accanto agli altri vescovi, guidati da Francesco e insieme ad altri giovani provenienti dal tutto il mondo.
Non è certo la sua prima Gmg...
Sì, ma anche se non sono più giovane, ritengo la Gmg una bella esperienza per me e per i nostri ragazzi. Non sono tanti, data la distanza di Panama e la proposta fatta che comporta un certo tempo a disposizione. Ma desideravamo esserci come Chiesa diocesana di Concordia-Pordenone, per incontrare il Papa e per incontrare i giovani del mondo.
Cosa ci dice della sua prima Gmg?
Non fu una Gmg ufficiale. Nel 1984 Giovanni Paolo II convocò a Roma, in prossimità della domenica delle Palme, la Giornata internazionale della Gioventù. Ci si aspettava una risposta più tiepida dei giovani, che invece accorsero numerosissimi al cospetto del Papa, raggiungendo le trecentomila presenze. Furono, in un certo senso, le prove generali delle Gmg che vennero dopo.
Lei, poi, a quali ha partecipato?
Nel 1991 ero a Czestokowa, poi - se si esclude la gmg di Sydney alla quale non andai poiché ero Vicario generale nella mia diocesi di Verona -, le ho fatte tutte partecipandovi o come incaricato da Giovanni Paolo II di organizzarle.
Ricordi particolari?
Ricordo la Gmg di Roma nel 2000, anno del Giubileo, con una Tor Vergata ricolma di partecipanti. Indimenticabile è stata anche Manila nel 1995. Ma le Gmg sono tutte speciali: quando un Papa raggiunge i giovani, parla con loro e loro rispondono in un’intesa stretta è sempre un grande momento per la Chiesa. Ed è un evento di Chiesa universale.
Cosa significa?
Che l’invito rivolto ai giovani non esclude tutti gli altri. E’ un evento che riguarda e coinvolge la Chiesa intera. Non è solo per i giovani; non parla solo ai giovani.
Quali Gmg ha vissuto da Vescovo?
Posso dire tutte: Madrid nel 2011, Rio de Janeiro nel 2013 e Cracovia nel 2016.
E ora Panama 2019.
Sì. Anche se sono in piena Visita Pastorale ho infatti deciso di sospenderla per non escludere i ragazzi della Diocesi da questa esperienza, oltre che per viverla io stesso. L’ho fatto perché credo profondamente nella ricchezza umana e spirituale che viene dalla partecipazione sentita a una Gmg. E’ un incontro di genti, ma è un incontro di fede. Ed è, lo sottolineo convintamente, un evento che riguarda tutta la Chiesa, un evento universale che ha sempre ricadute di universalità anche in Diocesi.
Simonetta Venturin
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