Gmg: Don Davide Brusadin è alla guida dell'ottantina di giovani che sabato 29 luglio partono alla volta di Lisbona per vivere questo raduno con papa Francesco
Tornare con un’idea per lasciare il segno. Essere come l’aria fresca che smuove l’afa
Don Davide Brusadin è alla guida della gioventù diocesana nella 38ª edizione della Gmg. Destinazione Portogallo per circa un centinaio di giovani, che sabato 29 luglio partono per questa straordinaria esperienza. Ci facciamo raccontare da lui i dettagli della partecipazione.
A che Gmg sei arrivato?
E’ la mia quinta. Ho cominciato con la Gmg a Madrid, nel 2011, con Bendetto XVI. Poi le altre con papa Francesco.
In quanti partite dalla nostra diocesi?
Con la proposta diocesana siamo circa un’ottantina. Poi ci sono altre due realtà: da San Giovanni di Casarsa partono una ventina di ragazzi che fanno anche Santiago de Compostela. Poi, con l’Azione cattolica, ci sono tre educatori che saranno a Lisbona solo il week end perché, lavorando, non hanno potuto combinare diversamente. Complessivamente dalla diocesi partono un centinaio di persone.
Hai parlato di "proposta" diocesana. Cosa significa esattamente?
Che c’è stato un cammino di preparazione, delle tappe di avvicinamento. Abbiamo fatto due incontri a livello diocesano e uno a Padova a livello di Triveneto. Ha avuto una bellissima partecipazione: dal Triveneto partono 1.800 giovani.
Ci dai alcuni dettagli del viaggio?
Noi ottanta, che siamo nella proposta diocesana, viaggeremo insieme. Si va in pullman con due tappe funzionali - data la lunghezza del viaggio - una a Barcellona e una vicina a Toledo, diciamo tappe di pernottamento.
Nella fase del rientro faremo sempre due tappe: una a Madrid e una a Montpellier, sostando in Provenza. A Madrid ci fermeremo a raccogliere l’esperienza della Gmg, rileggeremo le esperienze vissute a Lisbona, per non correre il rischio che scivoloni via al rientro. Ci fermiamo per dirci che sono proprio vere le emozioni che abbiamo vissuto e cercheremo di trasformarle in azioni.
Ovvero: ci sono già idee?
La volontà è quella di fare qualcosa che lasci il segno, di lasciare una traccia di questa Gmg che stiamo per vivere. Abbiamo coniato questo slogan: darci "arie", ossia saremo i ventagli che smuovono l’aria calda a e ferma, saremo noi l’aria fresca. Anche le altre Gmg, dopo, hanno dato frutti concreti.
Ce li ricordi?
Dall’esperienza della Gmg del 2005 (Germania) è nato Lo Scrigno, da quella del 2011 (Madrid) il coro diocesano dei giovani.
Perché queste due realtà?
Sono nate dalle esperienze fatte. Ci siamo chiesti: cosa abbiamo scoperto? Ci siamo risposti: abbiamo scoperto che ci piace pregare insieme: e così è nato Lo Scrigno. Poi ci siamo detti: abbiamo scoperto che ci è piaciuto cantare insieme: e così è nato il coro diocesano giovanile.
Quest’anno vediamo cosa scopriremo e che idee ci verranno, ma questo lo sapremo solo dopo, condividendo quanto vissuto insieme.
Le date esatte?
Partiamo sabato 29 luglio e facciamo ritorno giovedì 10 agosto.
Dove alloggiate e come siete sistemati a Lisbona?
In realtà non siamo a Lisbona città, ma a trenta km dalla capitale. Siamo in un parrocchia, a Santiago dos Velhos, nella località Arruda dos Vinhos, di poco più di mille abitanti. Siamo sull’altopiano sopra la capitale. Arriviamo lì il 1° agosto e ripartiremo domenica 6, dopo la messa finale. Il resto dei giorni, prima e dopo, serve per il viaggio con le tappe indicate.
Quando incontrate il Vescovo?
Sicuramente a Lisbona. Ci raggrupperà per i momenti di catechesi. Abbiamo un’idea: andare a Fatima con lui. Vedremo se sarà possibile. Gli impegni sono tanti e le giornate dense.
I ragazzi che partecipano sono veterani delle Gmg alla prima esperienza?
La pandemia ha pesato parecchio. Sono pochi i partecipanti con esperienza di Gmg precedenti. Questi non sanno bene che attendersi.
Altri sacerdoti o adulti presenti?
Siamo complessivamente otto sacerdoti, alcuni seminaristi, due diaconi a settembre - Alex Didonè e Luca Toffolon -, due cappellani - una da Concordia e uno da Sclavons. Abbiamo una suora, Suor Maria che collabora in parrocchia a Fiume Veneto, ma anche una coppi di sposi, alcune coppie di fidanzati, ragazzi universitari ma anche lavoratori.
Come ti prepari per questa Gmg e cosa ti aspetti?
La sfida è far sentire loro che viaggiamo come Chiesa, che noi siamo la rappresentanza della diocesi e andiamo a incontrare il Papa, la cattolicità o mondialità. E’ una pagina di Chiesa e di fraternità universale. Dentro ci stanno tante altre cose: ad esempio l’ecologia integrale della Laudato Sì perché tutta l’organizzazione della Gmg ha tanta attenzione per l’ambiente. Mi auguro che la fede susciti entusiasmo, voglia di vivere e che questa torni indietro con noi e con loro, come una ventata d’aria fresca. E che questa si faccia sentire nelle nostre comunità che un po’ di difficoltà la sentono.
Simonetta Venturin
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