Giornata per la Vita consacrata: 2 febbraio
L’appuntamento diocesano per vivere insieme un’occasione di preghiera e con la presenza del nostro vescovo, mons. Giuseppe, è spostato a domenica 5 febbraio alle 15 nella chiesa parrocchiale "San Giovanni Bosco" a Pordenone. Il 2 ciascuno vivrà la Giornata a livello parrocchiale
Ogni anno, nella giornata del 2 febbraio, la Chiesa celebra la "Festa della Presentazione di Gesù al Tempio". Questo rito, previsto dalla legge di Mosè per i primogeniti maschi, quaranta giorni dopo la nascita, venne ripreso dai cristiani e, dopo essersi diffuso in Oriente come "Festa dell’Incontro", si estende nel VI secolo anche all’Occidente. Successivamente la chiesa cattolica chiamerà questo giorno "Festa della candelora" per il fatto che in questa liturgia si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone nel Tempio di Gerusalemme.
IL SIGNIFICATO DI QUESTA FESTA OGGI PER LA CHIESA
È proprio in questo giorno, ricco di storia e di molteplici significati, che ricorre la Giornata mondiale della Vita Consacrata voluta da Papa Giovanni Paolo II nel 1997.
In questa occasione la Chiesa celebra il "sì" dei consacrati e delle consacrate alla chiamata di Dio. Nella "icona evangelica" della presentazione di Gesù, Simeone rende grazie a Dio perché finalmente può stringere tra le braccia il Messia atteso. Così in questa Giornata si vuole rendere grazie a Dio per la presenza della Vita Consacrata dentro la Chiesa che ricorda a tutti i battezzati la bellezza della vocazione cristiana che a ciascuno chiede di testimoniare nella vita la luce di Gesù e del Vangelo.
La festa del 2 febbraio inizia con la liturgia della luce, quella luce che donne e uomini consacrati sono chiamati a portare con la loro preghiera, con la loro testimonianza, con le loro opere compiute nei confronti dei piccoli e dei poveri secondo la varietà e la ricchezza dei loro carismi.
APPUNTAMENTO
DIOCESANO IN QUESTO
TEMPO SINODALE
In un tempo come quello che viviamo che mostra un certo smarrimento dei cristiani e la fragilità della Vita Consacrata per l’età elevata e per il numero sempre più ridotto dei suoi appartenenti questa festa assume un significato importante. Come leggiamo nello "Strumento di Lavoro per le Assemblee sinodali di area e per tutta la comunità cristiana", questa giornata può diventare un’occasione per far conoscere e valorizzare i carismi delle diverse congregazioni e delle modalità particolari di consacrazione che troviamo anche nella nostra diocesi.
Mentre negli anni scorsi in questo giorno tutti i consacrati si radunavano in cattedrale per una celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo, quest’anno proponiamo a tutti i consacrati e consacrate di vivere la celebrazione eucaristica di giovedì 2 febbraio nella propria comunità parrocchiale animandola, per sottolineare meglio in quella giornata la loro presenza nel territorio. E anche lì dove i consacrati non sono presenti verrà inviato ai parroci qualche semplice suggerimento liturgico per non smarrire il legame fra la liturgia e questa vocazione nella Chiesa.
L’appuntamento diocesano per vivere insieme un’occasione di preghiera fra noi e con la presenza del nostro vescovo, mons. Giuseppe, è spostato a domenica 5 febbraio alle 15 nella chiesa parrocchiale "San Giovanni Bosco" a Pordenone. Data e orario sono stati scelti per facilitare la partecipazione di tutti i consacrati ma anche per offrire a quanti vogliono partecipare la possibilità di pregare con noi.
In questa Festa si è soliti anche celebrare i "giubilei di consacrazione" delle consacrate e dei consacrati presenti in diocesi. In un tempo in cui è sempre più faticosa e rara la fedeltà a una vocazione o a una scelta fatta, questo diventa un segno importante per tutti e un’occasione in cui ringraziare Dio della Sua fedeltà e presenza nella vita di queste sorelle e fratelli.
IMMAGINI DI
VITA CONSACRATA
Se sfogliamo lo Strumento di Lavoro prodotto per l’Assemblea sinodale diocesana la vita consacrata viene paragonata al "sale o al lievito nella pasta" immagini evangeliche significative non solo per i consacrati ma anche per tutti i cristiani chiamati a vivere il loro battesimo dentro il mondo e la società. Si cita anche un’altra immagine che ci viene dalle Sacre Scritture, quella del "piccolo resto" che ci riporta a quelle situazioni in cui il popolo d’Israele si è trovato in vari momenti storici di fronte a catastrofi di diverso tipo e dalle quali riesce comunque a rialzarsi e a ripartire grazie all’Alleanza con Dio.
Un’altra "immagine" molto bella, scelta per il Convegno sulla Vita Consacrata che si è svolto nello scorso ottobre a Mestre e che ha visto radunati circa 450 consacrati da tutto il Triveneto, è quella del "ramo di mandorlo". Immagine ripresa nel titolo dato al Convegno: "Vedo un ramo di mandorlo: la vita consacrata in quest’oggi della Chiesa e dell’umanità". Si tratta di una similitudine, presa dal libro del profeta Geremia (Ger 1,11-12), che ci sembra molto significativa in questo nostro tempo: "Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Che cosa vedi, Geremia?". Risposi: "Vedo un ramo di mandorlo". Quando sembra che l’inverno non voglia lasciare il posto alla bella stagione, ecco che un albero fa sbocciare i suoi fiori. Son delicati e fragili, bianchi e impalpabili. È il mandorlo, simbolo di una promessa proprio per la sua precoce fioritura. Il ramo di mandorlo, infatti, non fiorisce durante la bella stagione, ma nel freddo dell’inverno.
Guardando alla nostra realtà di fede e di chiesa può sembrare anche a noi di trovarci nel freddo dell’inverno. Allora bisogna imparare ad aguzzare gli occhi del cuore per intravvedere, come Geremia, i rami di mandorlo che decorano oggi la vita consacrata. Viene spontaneo chiedersi quali "rami di mandorlo" vediamo nella vita consacrata dentro la nostra diocesi. Direi innanzitutto il desiderio dei consacrati di conoscersi, di incontrarsi, di confrontarsi e collaborare è un bel segno della primavera che sta arrivando. Un esempio che questo desiderio sta prendendo sempre più forma è il fatto che si è costituita la Commissione della Vita Consacrata che, assieme alla delegata vescovile per la vita consacrata, vede la presenza di sr Mariagrazia Mirafiori (referente diocesana Usmi) in rappresentanza delle comunità religiose femminili, Barbara Marchiò per l’Ordo Virginum, Elda Geremicca per gli Istituti Secolari, don Livio Mattivi (direttore della comunità dei salesiani di Pordenone), in rappresentanza delle congregazioni religiose maschili presenti in diocesi. Il compito di questo piccolo gruppo è pensare a iniziative che rendano sempre più significativo questo "ramo di mandorlo" dentro la nostra chiesa di Concordia-Pordenone.
Suor Claudia Berton
Delegata per la vita consacrata
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