Francesco Zanotti, già presidente nazionale Fisc: "Don Bruno ci ha insegnato il valore del nostro lavoro per le chiese locali"
Di don Bruno, caro amico e leale nell’impegno a servizio dei nostri giornali diocesani, ricordo la vastissima cultura e la capacità di saper trovare sempre una soluzione, anche nelle situazioni più intricate. Aveva a cuore il mondo dell’informazione vissuto da dentro la Chiesa, convinto, anzi straconvinto, che la Chiesa non potesse non esserci.
Con la morte di don Bruno Cescon se ne va una parte della storia della nostra Federazione Fisc. Lo ricordo nel triennio 2014-2016 quando ha ricoperto il ruolo di vicepresidente vicario, al mio secondo mandato da presidente.
Di don Bruno, caro amico e leale nell’impegno a servizio dei nostri giornali diocesani, ricordo la vastissima cultura e la capacità di saper trovare sempre una soluzione, anche nelle situazioni più intricate. In quegli anni di impegno in primissima linea con la Fisc e nella lunga battaglia per portare avanti la legge che riformava la delicata materia del sostegno alla democrazia informativa, don Bruno mi è sempre stato a fianco con quella sua capacità di saper consigliare senza voler apparire.
Anche nei rapporti interni, a volte non semplici, don Cescon sapeva trovare i modi giusti per intervenire, per smussare gli angoli, per tenere unito.
Aveva a cuore la Chiesa e la comunione al suo interno.
Aveva a cuore il mondo dell’informazione vissuto da dentro la Chiesa, convinto, anzi straconvinto, che la Chiesa non potesse non esserci.
Debbo a lui una frase che ripeto spesso e che ho sposato in toto. Per comprendere il valore dei nostri giornali diocesani, e su questo ci incalzava, non chiediamoci quanto costano, quanto ci si deve impegnare, quanto a volte siamo costretti a soffrire per metterli in pagina. Chiediamoci piuttosto - su questo non aveva dubbi - cosa sarebbero le nostre Chiese locali senza la voce dei settimanali cattolici? Quale il loro punto di vista ogni settimana, oggi anche ogni giorno vista la presenza online? Quali sarebbero gli argomenti messi a fuoco dalle nostre Diocesi se non avessimo i giornali che escono con regolarità? In questo modo ci ha aiutato a comprendere il valore del nostro lavoro, del nostro impegno, della nostra professione che è anche una missione all’interno della Chiesa.
Don Bruno, sempre gran signore, ci ha insegnato e mi ha insegnato anche a essere laici all’interno della Chiesa, a spenderci con il nostro essere giornalisti a tutto tondo nelle nostre realtà, senza timori reverenziali verso alcuno.
Ospite più volte a Pordenone, ho compreso stando nel suo territorio il bene e l’affetto che lo circondavano e anche la fama che lo precedeva. Un prete-giornalista, come ce ne sono stati numerosi altri all’interno della Fisc, che per noi sono stati maestri, educatori ed esempi cui ispirarci. E ai quali, don Bruno Cescon compreso, non smetteremo mai di essere grati.
Francesco Zanotti
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