Domenica 22 gennaio: Giornata della Parola
Papa Francesco, cogliendo la radicalità della fede che nasce dall’ascolto della Parola, ha istituito nella III domenica del Tempo Ordinario una giornata dedicata alla Parola di Dio. Quest’anno questa speciale domenica cade il 22 gennaio. La Diocesi ha preparato un sussidio con alcuni passi del Vangelo di Giovanni
Papa Francesco, cogliendo la radicalità della fede che nasce dall’ascolto della Parola, ha istituito nella III domenica del Tempo Ordinario una giornata dedicata alla Parola di Dio. Quest’anno questa speciale domenica cade il 22 gennaio.
La nostra Diocesi, attraverso il Servizio Diocesano per la Catechesi, offre, anche quest’anno, un sussidio dedicato al Quarto Vangelo - quello di Giovanni - con alcune schede dedicate ad attività per fasce d’età. Non vi si troverà tutto il testo dei 21 capitoli di Giovanni, ma solo alcuni brani scelti tra quelli che ascoltiamo in Quaresima, a Pasqua e a Natale. I brani sono stati sintetizzati attorno a tre espressioni: la carne del Verbo; i segni della fede; e le manifestazioni del Risorto.
Presentiamo qui di seguito una parte della presentazione al sussidio scritta per noi dal Vescovo, S.e. mons. Giuseppe Pellegrini.
"Carissimi sorelle e fratelli,
vi presento quest’anno il sussidio che i Servizio Diocesano per la Catechesi ha preparato sul Quarto Vangelo. Anche in questa edizione troverete delle schede utili per le diverse età per approfondire il messaggio del quarto evangelista. Non viene riportato tutto il testo del vangelo nei suoi 21 capitoli, ma solo alcune pagine scelte, quelle che più incontriamo nella liturgia della Parola: il prologo (Gv 1,1-18) che leggiamo nel tempo di Natale; le apparizioni del risorto nel cenacolo (Gv 20) e i ’sette segni’, iniziati a Cana di Galilea (Gv 2,1-11), vangelo che leggiamo all’inizio del tempo ordinario.
La nostra Santa Madre Chiesa apre ogni giorno le pagine dei vangeli per mettersi in ascolto della parola del Verbo fatto carne che assicura la sua presenza nella storia attraverso l’amore dei suoi discepoli.
L’evento sinodale che stiamo vivendo come Chiesa diocesana vuole essere innanzitutto una esperienza di ascolto profondo e autentico della viva voce di Gesù! Lui non è andato via dai cuori dei fedeli, ma continua a consolare e a sostenere il cammino di quanti credono in lui. Noi credenti ne abbiamo fatto esperienza: è lui la luce che illumina ogni uomo (Gv 1,9).
Il cammino sinodale vuole essere anche una esperienza dello Spirito che abbiamo ricevuto dall’alto della croce e che il Risorto ha consegnato ai suoi discepoli nel giorno della risurrezione, affidando loro il compito di rimettere i peccati del mondo. Quest’episodio manifesta una felicissima intuizione dell’evangelista circa la missione della Chiesa: siamo popolo di Dio e discepoli di Gesù per ricevere e dare riconciliazione. Abbiamo la certezza del perdono di Dio, perché la croce di Cristo ne è il segno più acclarato. Abbiamo pure la ferma convinzione che è stato dato a noi come un dono da amministrare bene, perché quando lo viviamo, nelle piccole situazioni come nelle grandi, ci accorgiamo di quanta forza di vita abbia il perdono dato e ricevuto. Da dove, dunque, ridisegnare il volto missionario della chiesa? Proprio dallo spirito di riconciliazione! Nessun’altra organizzazione mondiale, economica o culturale possiede un dono così prezioso.
Perciò, cari fratelli e sorelle, leggiamo con tanta gratitudine le pagine del quarto evangelista, perché ci ricordano quanto la storia umana, pur segnata dal cattivo odore della morte, in virtù della presenza del Verbo di Dio in mezzo a noi, è ancora gravida di luce, capace di illuminare la vita di ciascuno e di tutti i popoli. "Dio nessuno lo ha mai visto" (Gv 1,18), dice l’evangelista, ma afferma anche che i discepoli che ascoltano la sua parola saranno in grado di compiere cose più grandi di quelle compiute da Gesù stesso (Gv 14,12). Quale compito è più grande del vivere lo spirito di riconciliazione che sa dare vita e speranza a tutto il mondo? Non è qui la vita in abbondanza che gli uomini cercano (Gv 10,10)?
Vi saluto con affetto, accompagnando con la mia preghiera il vostro cammino di fede e i momenti sinodali della nostra Chiesa diocesana
Giuseppe Pellegrini
Vescovo di Concordia-Pordenon
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