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Caritas diocesana: i numeri dell'attività 2022

Spazi per condividere relazioni: sono i luoghi in cui si esprime l’accoglienza di chi si trova in una situazione di bisogno, sono le oltre 30 parrocchie in 8 forania della nostra diocesi che hanno incontrato oltre 1.800 famiglie, assieme al Centro di Ascolto diocesano, che ne ha avvicinati 323.

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Caritas diocesana: i numeri dell'attività 2022

Spazi per condividere relazioni: sono i luoghi in cui si esprime l’accoglienza di chi si trova in una situazione di bisogno, sono le oltre 30 parrocchie in 8 forania della nostra diocesi che hanno incontrato oltre 1.800 famiglie, assieme al Centro di Ascolto diocesano, che ne ha avvicinati 323. I luoghi per accogliere sono le strutture messe a disposizione della diocesi e dalle parrocchie per fornire ospitalità a nuclei famigliari in difficoltà, donne sole con figli, fino alle forme più grave di emarginazione sociale. Tra questi luoghi c’è anche l’Emporio solidale, dove si cerca di garantire dignità anche a chi chiede semplicemente cibo.
La maggior parte delle famiglie che si sono rivolte alle Caritas parrocchiali sono coppie, con o senza figli; alcune sono monoreddito, ma non sono in grado di far fronte a tutte le necessità. Gran parte delle persone vive in locazione, ma ci sono 195 nuclei famigliari che vivono in case di proprietà: ciò non esclude che ci siano problematiche abitative, dall’idoneità dell’alloggio ai costi molto alti per le utenze. In totale si sono aiutate 5.897 persone.
La maggior parte delle persone incontrate proviene dall’Europa, con una preponderanza di persone ucraine, a seguire l’Asia, da cui provengono le persone che hanno affrontato la rotta balcanica, in particolare provenienti da Pakistan e Afghanistan. Ci sono anche molti africani, che sono caratterizzati da migrazione di lungo periodo.
Sono ben 444 i nuclei famigliari italiani che hanno chiesto aiuto.
Le persone migranti sono mediamente più giovani, anche se, rispetto all’inizio del fenomeno migratorio nel nostro territorio, l’età si sta alzando. Soprattutto tra gli italiani, iniziano ad avere una certa rilevanza le persone con più di 65 anni, per le quali, in caso di assenza di reddito, è molto difficile un reinserimento nel mercato del lavoro.

Fondo Diocesano
di Solidarietà
Con il Fondo Diocesano di Solidarietà si sono sostenuti 50 famiglie, per un totale di 48 mila euro: oltre la metà erano italiane. Nel 2022, come nell’anno precedente, le foranie di Spilimbergo e Maniago hanno quasi azzerato l’accesso alle risorse diocesane, grazie ai fondi messi a disposizione da un’azienda privata, destinati a sostenere le spese abitative di nuclei residenti in quei territori. Sono stati sostenuti 48 nuclei famigliari, per un totale di 39.300 euro. Sono stati sostenuti soprattutto costi relativi all’abitazione, come affitti, spese condominiali e utenze.

Ucraina
Si sono rivolte al Centro di Ascolto 65 nuclei famigliari, quasi esclusivamente donne sole o con figli, per un totale di 199 persone, arrivate in Italia dopo lo scoppio del conflitto. Si sono accolte richieste di alloggio e supporto materiale immediato, di orientamento alle procedure ed alle realtà istituzionali dedicate. Per una pronta accoglienza si è potuto contare sulla disponibilità di diverse realtà ecclesiali: il seminario, i Missionari Comboniani, la Fraternità Francescana di Betania, alcune parrocchie, oltre ad alcune accoglienze temporanee in Casa Madonna Pellegrina. Si sono aiutate con viveri le famiglie già ospitate da privati, coinvolgendo la rete delle Caritas parrocchiali, l’Emporio Solidale, oltre che tramite l’erogazione diretta di buoni spesa e contributi economici.

Parrocchie
In tutta la diocesi è consolidata una rete capillare di Caritas e altre realtà caritative parrocchiali che, in sinergia con i Servizi Sociali dei Comuni, intercetta i bisogni delle persone in difficoltà nei diversi territori. Sostenute soprattutto famiglie, in genere con figli, in abitazioni in affitto e con un solo reddito inadeguato a fronteggiare tutte le necessità famigliari, nuclei spesso in carico anche ai Servizi Sociali. Le risposte sono state soprattutto di tipo materiale, in particolare distribuendo viveri e vestiario, ma anche contributi economici, con fondi parrocchiali, in particolare per spese di utenze.

La comunità
e la dimora
La problematica abitativa è stata la più segnalata. Il sistema di risposte abitative riesce solo parzialmente a dare risposta. Sul tema della grave emarginazione adulta c’è stato l’Asilo Notturno La Locanda, che ha garantito un pasto caldo, un letto e la colazione a 59 persone, un numero in calo rispetto all’anno precedente, che tuttavia segnala soprattutto la presenza di situazioni complesse, per le quali è difficile individuare soluzioni alternative, costringendo le persone a fermarsi in dormitorio per lungo tempo.
Gli alloggi di Casa Madonna Pellegrina hanno accolto 8 nuclei (5 famiglie, 2 donne con figli, un singolo), al quale si affiancano le accoglienze in strutture parrocchiali.

Emporio Solidale
La collaborazione tra Caritas e la Chiesa Evangelica di Pordenone, la Croce Rossa Italiana-Comitato di Pordenone e l’associazione San Vincenzo De Paoli, ha permesso la nascita dell’Emporio Solidale di via Montereale, a Pordenone. L’Emporio è un piccolo negozio di vicinato: è un modo per aiutare, attraverso la donazione di cibo e di altri prodotti di prima necessità, le persone che si trovano in condizione di bisogno. Nel farlo si cerca di ridare dignità alla persona aiutata, restituendole il diritto e la responsabilità della scelta su cosa comprare tra un paniere di beni di prima necessità.
Si sono distribuiti 101.229 prodotti, per un valore di 121.706 euro. I nuclei famigliari assistiti sono stati 313, per un totale di 895 persone, con una media di circa 200 nuclei attivi al mese.
Martina Ghersetti

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