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Appello da S.E. Paolo Bizzeti Vescovo dell'Anatolia

Appello per aiutare e sostentare le famiglie dei profughi afghani presenti in Turchia e bisognose di tutto

Parole chiave: Profughi (18), Afghanistan (5), Bizzeti (1), Rifugiati (9), Turchia (13)
Appello da S.E. Paolo Bizzeti Vescovo dell'Anatolia

Care/i amiche/i
la domanda di Gesù rimane e sono sicuro che la risposta è "sì", troverà persone di fede!
Persone pronte a dar fiducia che il Suo modo di vivere è quello giusto, quello che vince la morte e spalanca le porte la vita piena. Persone che magari non conoscono il Vangelo, ma si lasciano muovere dalla compassione verso i fratelli, soprattutto quelli in maggiori difficoltà.
Proprio in questi giorni i nostri operatori Caritas hanno visitato delle famiglie afghane prive di tutto che patiscono anche la fame, non parliamo avere cure mediche. Hanno forza d’animo ma anche tanto disorientamento.
Alcune delle donne non hanno mai fatto acquisti ad un supermercato (nel villaggio da cui sono scappate dai talebani era l’uomo che faceva la spesa), non parlano il turco e con i bimbi piccoli in casa non riescono a fare nemmeno piccoli lavoretti.
Qualcuna lascia in casa per qualche ora il figlio di 7-8 anni a badare quelli di 4-5 per poter andare a fare la pulizia delle scale in qualche condominio e guadagnare 1-2 dollari.
Poi con la lira turca a picco e i prezzi dei cibi che salgono alle stelle, è un disastro. Eppure ci sono famiglie - cristiane o musulmane - che condividono con altre quel pochissimo che hanno.
Una meraviglia di amore evangelico.
Allora la domanda è: Gesù troverà fede in Italia? In Europa?
Quando celebriamo le liturgie di Natale, quando guardiamo il Presepe, che Gesù abbiamo in mente?
Che Santa Famiglia ci immaginiamo in concreto?
Stelline, angeli luminosi, aloni d’oro intorno alle teste di Maria e Giuseppe, "tre cuori e una capanna"? Beh, siamo fuori strada!
Non arriveremo mai con i Pastori alla grotta dove una famiglia povera sta lottando per far nascere un bambino in mezzo a mille difficoltà e privazioni, alla periferia di un villaggio, lontano dalla luccicante Gerusalemme, con i suoi raffinati palazzi.
La povertà e le necessità di questa famiglia, la Sacra Famiglia, sono reali e concrete.
Come quelle dei profughi Afghani visitate nei giorni scorsi: squallidi appartamenti dove ci sono solo alcuni tappeti che fanno da letto, da tavolo su cui mangiare, da culla per i piccolini, da luogo per giocare dei più grandicelli e da luogo di preghiera. Sono soprattutto madri con bambini perché i mariti sono stati uccisi dai Taleban o sono fuggiti per cercare fortuna, senza sapere che l’Europa, come Erode, i bambini e i poveri non li vuole.
Il Prefazio dell’Avvento risuona chiaro nelle nostre chiese: "Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia, apparirà sulle nubi del cielo rivestito di potenza e splendore. In quel giorno tremendo e glorioso passerà il mondo presente e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova. Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno". Fede a amore per il fratello, soprattutto il più povero.
A motivo di questo insegnamento del Vangelo e della Chiesa, oso ancora una volta chiedere il vostro aiuto proprio per i rifugiati afghani qui in Turchia, assistiti dalla nostra Caritas Anatolia. Grazie di cuore, vi benedico.
Buon tempo di Avvento. Buon Natale.
+ Paolo Bizzeti sj
Vicario Apostolico dell’Anatolia
Iskenderun, Turchia

Appello da S.E. Paolo Bizzeti Vescovo dell'Anatolia
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