Mauro Bardusco morto a Gorizia: lutto nel mondo del Jazz
È morto nell’ospedale di Gorizia, a seguito della malattia contro cui combatteva da poco più di un anno, Mauro Bardusco, 70 anni, figura di spicco nel mondo della musica regionale e del jazz in particolare, per 26 anni direttore artistico del festival Jazz & Wine of Peace di Cormons e uno dei fondatori di Circolo Controtempo
È morto nell’ospedale di Gorizia, a seguito della malattia contro cui combatteva da poco più di un anno, Mauro Bardusco, 70 anni, figura di spicco nel mondo della musica regionale e del jazz in particolare, per 26 anni direttore artistico del festival Jazz & Wine of Peace di Cormons e uno dei fondatori di Circolo Controtempo, l’associazione che lo organizza e che attraverso i suoi vari festival e rassegne porta in Friuli Venezia Giulia il meglio del jazz mondiale.
Persona molto nota anche a Gorizia, dove è nato e ha vissuto e dove gestiva lo storico negozio Cornici Bardusco di via delle Monache, da sempre appassionato di jazz e di sport, ha condiviso la passione per la musica e il suo percorso nell’organizzazione di eventi musicali con Fulvio Coceani, altro fondatore di Circolo Controtempo, improvvisamente scomparso nel luglio 2022.
Fu Coceani a chiedere a Bardusco, nel 1992, di organizzare, sempre a Romans, un concerto del grande sassofonista inglese John Surman. Negli anni i concerti aumentarono, da Romans si spostarono nel teatro comunale di Monfalcone e nel 1998 ebbe inizio la grande avventura di Jazz & Wine of Peace e di Circolo Controtempo, che per alcuni anni ha anche gestito “Gorizia Jazz”, rassegna di notevole successo, ampliando poi nel 2005 l’attività con “Il volo del jazz” a Sacile, Jazz River a Polcenigo e altri format in regione. Bardusco, con la sua appassionata e competente guida artistica, è stato senz’altro uno degli artefici del successo del festival di Cormons e della fama che la manifestazione ha conquistato nel mondo.
Paola Martini, presidente di Circolo Controtempo, così ricorda Mauro Bardusco: “Per me, e sono certa per tanti, Mauro è stato un grande maestro, e il continuo scambio e confronto di idee che si è alimentato e consolidato soprattutto nelle varie edizioni del festival Jazz & Wine of Peace, mi ha permesso di crescere e arricchire il bagaglio di conoscenze artistiche. Mancherà moltissimo a tutti”.
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