Il vaccino anti Covid come regalo di Natale. Feste limitate per evitare la terza ondata
In Italia i numeri faticano a calare, al vaglio nuove misure. Lockdown totale in Germania
La Cancelliera Merkel ha deciso che in Germania, per tutto il periodo delle feste natalizie, sarà in vigore un lockdown totale.
Decisioni analoghe sono state assunte in Olanda dove ci si fermerà per cinque settimane, in Norvegia e, con alcune specificazioni, anche in altri paesi come il Regno Unito.
L’obiettivo è chiaro: cercare di limitare quegli assembramenti e quegli incontri ravvicinati tra le persone, tipici di queste festività, che potrebbero favorire il contagio e quindi la diffusione del virus.
Si cerca cioè di evitare quella terza ondata nel mese di gennaio che causerebbe, verosimilmente, un collasso delle strutture sanitarie già oggi fortemente provate e che solo in questi giorni stanno vedendo una, seppur parziale, diminuzione dello stress.
Italia Mentre altre nazioni hanno quindi già deciso come comportarsi, il Governo italiano sta ancora valutando il dafarsi.
Al momento, mentre questa edizione de Il Popolo va in stampa (martedì 15 dicembre alle ore 16) una decisione deve essere ancora presa.
Si stanno confrontando le diverse anime della maggioranza per trovare un punto d’intesa tra chi vorrebbe dare una ulteriore stretta e chi, perorando magari le pur legittime aspettative di certe categorie, chiede siano allentate alcune misure per consentire lo svolgimento di determinate attività.
Possibili nuove misure Il Governo sta valutando l’adozione di nuove misure anche se, in realtà, già l’ultimo Dpcm prevede che dal 21 dicembre al 6 gennaio siano vietati gli spostamenti tra regioni mentre non si può andare fuori comune a Natale, Santo Stefano, il 31 dicembre, a Capodanno e l’Epifania.
Ma, come spesso accade, una volta date le regole si cerca poi di offrire delle possibilità per derogarvi.
Mentre questa edizione del nostro settimanale viene chiusa, tutta la Penisola è classificata con il livello di rischio di tipo giallo. Lo è da qualche giorno. E la conseguenza, inevitabile e facilmente prevedibile, sono state le immagini dello scorso fine settimane: strade affollate, code per entrare nei negozi, centricittà presi d’assalto.
Del resto la gente fa quello che non le viene vietato di fare. Così suonano un po’ stonati certi rimbrotti, più o meno coloriti, provenienti da chi, ai diversi livelli, ha il compito di stabilire regole e divieti.
Ora le ipotesi sul tavolo sarebbero due: trasformare tutta Italia in una grande zona arancione durante il periodo delle feste, oppure renderla zona rossa e quindi stabilire un nuovo lockdown.
La decisione verrà ovviamente presa tenendo conto delle valutazioni del Comitato tecnico scientifico.
"Oggi - ci viene detto - non ci sarebbero i numeri per giustificare un irrigidimento delle misure". Sarà così, anche se vedendo il bollettino che quotidianamente viene elaborato, leggendo solo la voce riguardante i decessi, qualche dubbio rimane.
Rischio terza ondata La decisione quindi sarà presa soprattutto in previsione della possibile terza ondata in gennaio. Allora vedremo gli effetti dei nostri comportamenti durante le feste.
Quello che preoccupa è che le cose in Italia non sono migliorate come ci si aspettava. I provvedimenti assunti negli ultimi due mesi hanno frenato la curva dei contagi, ma non hanno determinato quella flessione che ci si attendeva.
Oggi l’indice di positività si attesta attorno all’11%. Significa che su 100 persone sottoposte a tampone, 11 risultano positive.
L’indice Rt invece è, al momento, di 0,8. A maggio, quando le limitazioni venivano via via tolte, l’Rt misurava 0,5 e la prospettiva era l’estate. Oggi invece siamo in pieno inverno. Facile prevedere tre mesi molto complicati.
Vaccino La speranza è allora riposta, ancora una volta, sul vaccino. Se tutto procederà come ci si augura e come sembra, a fine dicembre l’autorità europea darà il via libera alla somministrazione dei due vaccini: Pfizer e Moderna. Il Commissario Arcuri ha dichiarato che dal 15 gennaio potranno iniziare le somministrazioni ed ha già avviato la campagna di sensibilizzazione con tanto di simbolo evocativo: la primula.
Auguriamoci che l’ottimismo di Arcuri trovi presto riscontro nei fatti. Sarebbe il più bel regalo di Natale e il miglior auspicio per il nuovo anno.
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