Elisa Cozzarini ci racconta l'ultima fatica: le "Passeggiate d'acqua" possibili nel nostro territorio
L'autrice affascinata dai corsi d'acqua ne raccoglie ben 35: dalla Livenza al Lemene, dall'Arzino al Sile. "Ho cercato di raccontare microluoghi" sostiene spiegando la sua ultima fatica la giornalista che ha pubblicato per i caratteri di Odòs
"I fiumi sono una cerniera che tiene uniti il mare e le montagne" così Elisa Cozzarini, giornalista specializzata in tematiche ambientali, spiega la sua fascinazione per i corsi d’acqua. Una passione che emerge nel suo ultimo libro appena edito da Odòs dal titolo "Passeggiate d’acqua. 35 itinerari tra ruscelli, fiumi e laghi del Friuli Venezia Giulia" (205 pp., 22 euro, prefazione di Alessandra Beltrame). Il libro va oltre l’idea di una guida, costituisce un viaggio immersivo alla scoperta di alcuni ambienti in cui l’acqua è riuscita a costruire attorno a sé dei microcosmi. Cozzarini ha individuato 35 itinerari semplici adatti anche alle famiglie, con l’indicazione del grado di difficoltà, della durata e con il suggerimento della stagione migliore per percorrerli. Dal Timavo al Tagliamento, lungo la Livenza, il Sile, il Lemene. Dall’Arzino al Natisone, fino alle risorgive del Flambro (esempio di come gli ambienti acquatici di pianura ben conservati siano rarità di grande fascino). Il libro è una proposta di cammini arricchita da aneddoti e curiosità storico-artistiche. Una guida che promuove il turismo fluviale, ordinata secondo la classificazione dell’Autorità di Bacino: due itinerari interessano il bacino del Levante (sistema compreso tra Isonzo, confine italo-sloveno e Adriatico), cinque ricadono nel bacino dell’Isonzo, dieci passeggiate riguardano quello del Tagliamento, "re dei fiumi alpini". Quattro gli itinerari nel bacino scolante della Laguna di Marano e Grado, tre nel bacino del Lemene, sei quelli del bacino del Livenza (dalla Val Colvera al Palù). Il percorso nel bacino del Sile, fino ai laghi di origine naturale (Predil, Pietrarossa, Mediana, Ragogna).
"Ho cercato di raccontare non solo dei percorsi escursionistici ma soprattutto dei microluoghi che spesso sono sconosciuti e che invito a scoprire - racconta l’autrice - come ad esempio l’itinerario di Pocenia. Cercavo la confluenza tra il Torsa e lo Stella. Le confluenze tra due fiumi sono i luoghi che più trovo affascinanti: si assiste all’incontro tra due energie e due ambienti molto diversi. A forza di osservare ci si accorge che i fiumi non sono solo acqua, sono sedimenti, vegetazione e anche opera dell’uomo. I fiumi sono ambienti in equilibrio dinamico, uno spazio variabile".
Tra i percorsi inusuali, la forra del Colvera e dei landris (gli antri provocati dall’azione modellante dell’acqua): "È un itinerario conosciuto ma viene frequentato a pezzi. Mi interessava invece mettere in connessione la forra con il landri viert" spiega Cozzarini. Giornalista e autrice di alcune pubblicazioni, Elisa Cozzarini si dedica ai fiumi da una decina d’anni, dopo aver realizzato il documentario "La Piave. Racconto di un fiume". Ha scritto diversi libri tra cui i più recenti "Radici liquide. Un viaggio inchiesta lungo gli ultimi torrenti alpini" (Nuova dimensione, 2018) e "Pordenone una guida" (Odòs, 2020). (vs)
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