Decreto rilancio, manovra in deficit da 55 miliardi
Misure per famiglie e imprese, ma anche nuove risorse per la sanità
Il decreto Rilancio del Governo di aprile, finanziato per 55 miliardi con il ricorso all’indebitamento, approvato dal Consiglio dei ministri, è diventato il decreto di maggio assumendo le sembianze di una Finanziaria omnibus di altri tempi, con un continuo ampliamento dei contenuti, fino ad arrivare a ben 250 articoli.
In particolare sono previsti sette capitoli principali: fisco con slittamento a settembre delle scadenze fiscali; il lavoro, con la proroga degli ammortizzatori sociali e la possibilità dello smart working ai lavoratori dipendenti del settore privato con almeno un figlio a carico minore di 14 anni, fino alla fine dello stato di emergenza; le imprese, con i ristori a fondo perduto; le famiglie con il reddito di emergenza che va da un minimo di 400 euro a un massimo di 800 euro mensili; i trasporti con il bonus per la mobilità sostenibile, con un bonus fino 500 euro per l’acquisto di biciclette, di bici elettriche e monopattini, oppure per usare il servizio di car sharing o scooter. Inoltre, il turismo, settore in grande difficoltà, con l’incentivo, ferie permettendo, per chi farà le vacanze in Italia e, infine, la sanità con acquisto forniture e nuove risorse per le assunzioni del personale. I fondi, come afferma il Sole24ore, serviranno per le assunzioni di oltre 9mila infermieri, ma anche per assumere medici e tecnici per le attività di tracciamento dei positivi e dei loro contatti. Il potenziamento delle cure a casa non riguarderà solo i malati Covid, ma anche tutti gli altri: anziani, pazienti con disturbi mentali, fragili ecc. Sarà poi stabilizzata con 2 miliardi una rete di 15mila letti riservata all’emergenza Covid in vista di una possibile seconda ondata: oltre a 3.625 letti di terapia intensiva, ce ne saranno 6mila in sub-intensiva (il 50% pronto a trasformarsi in letti per terapia intensiva) e altri 6 mila pazienti che hanno bisogno di cure meno invasive.
Tra le misure confermate e più attese, nel campo dell’edilizia privata, ci sono gli ecobonus per gli interventi di efficienza energetica e antisismica degli immobili, con il credito d’imposta del 110% per le spese sostenute da 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Gli interventi considerati sono quelli pesanti, di natura soprattutto condominiale: interventi di isolamento termico dell’edificio, sostituzione delle caldaie a gasolio con impianti a pompe di calore o con caldaie a condensazione e interventi di prevenzione sismica. A questi si aggiungono altri interventi come quelli di installazione dei pannelli fotovoltaici e degli accumulatori collegati, di rifacimento delle facciate, di realizzazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
La novità della norma, che permetterà a famiglie e condomini di realizzare i lavori senza anticipare i pagamenti, è la possibilità di cessione del credito a banche o alle imprese che realizzeranno i lavori. Il superbonus del 110% si inserisce, però, in un panorama di diversi bonus oggi operativi: dal "tradizionale" 50% sulle ristrutturazioni edilizie, il 36% dedicato a verde e giardini, lo sconto per mobili ed elettrodomestici, le diverse percentuali di ecobonus (dal 50% al 75% per finestre, caldaie, pannelli solari termici, coibentazione) e il sismabonus all’85% fino al bonus facciate del 90% per la tinteggiatura o il rifacimento degli involucri edilizi. Il pericolo è che questa nuova misura, che partirà il 1° luglio, offuschi gli altri bonus. Di conseguenza, molti proprietari cercheranno di capire se possono includere i lavori già iniziati nel superbonus con il rischio di tener fermi alcuni cantieri fino a metà estate.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento