Il File Tv: domenica 28 Marc d'Europe di Sgorlon su TeleFriuli
Domenica 28 febbraio - ore 19,15 su Telefriuli va in onda “Marc d’Europe” il romanzo in friulano di Carlo Sgorlon di Anna Bogaro con Eddi Bortolussi, letture di Fabiano Fantini, musiche di Riccardo Pes
Dopo la vasta risonanza che ha registrato su Telefriuli l’esordio del nuovo ciclo di incontri televisivi In File 2021, organizzati dall’Associazione culturale Colonos sotto il titolo “Dalle stalle alle stelle” e registrati nella vecchia stalla dei Colonos, il prossimo appuntamento si terrà domenica 28 febbraio con inizio alle ore 19,15. Anna Bogaro terrà, insieme a Eddi Bortolussi, una conferenza della durata di circa mezz’ora, intitolata “Marc d’Europe. Il romanzo in friulano di Carlo Sgorlon. Tra Friuli, Europa e Islam”, nel corso della quale verrà presentato il libro di Carlo Sgorlon pubblicato recentemente dalla Società Filologica Friulana, che ha anche collaborato alla realizzazione di questo evento.
“Marc d’Europe” è dedicato a una delle figure più straordinarie della storia del Friuli, il frate cappuccino Marco d’Aviano, vissuto nel Seicento. Quando nel 1993 lo scrittore pubblicò “Marco d’Europa” aveva in mente, come disse egli stesso, di scrivere un romanzo storico “di servizio” per i frati cappuccini, che volevano vedere beatificato un loro illustre e coraggioso confratello, e per i friulani, che come al solito sanno poco di se stessi e dei figli speciali della loro terra madre. Dopo alcuni anni, ottenuto dallo stesso Sgorlon il placet a procedere con la traduzione friulana, Bortolussi pubblicò a puntate questa storia affascinante sulle pagine della rivista “Friuli nel mondo” dell’ente Friuli nel Mondo, che ora è diventata un volume.
“Abbiamo tra le mani - afferma Anna Bogaro - la storia incredibile di padre Marco d’Aviano, taumaturgo, consigliere stretto di un imperatore, predicatore formidabile che seppe infondere la carica ai soldati che fermarono i Turchi alle porte di Vienna nel 1683. Ma soprattutto avvertiamo con un brivido la sensazione che questo romanzo parli anche di noi, oggi, in un tempo non meno inquieto del Seicento di Marco d’Europa”.
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